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“IN TEMPO DI CRISI IL VINO NON SI BEVE, CI SI INVESTE”: LO DICE UNA RICERCA DELL’ISTITUTO PIEPOLI PER MARCHESI DE’ FRESCOBALDI, PER CELEBRARE I 25 ANNI DEL “MORMORETO”

In tempo di incertezza economica il vino si trasforma da prodotto di piacere a investimento: la nuova tendenza è emersa da un’indagine sulla percezione dei vini e dei prodotti di alta gamma condotta dall’Istituto Piepoli, promossa da Marchesi de’ Frescobaldi e presentata a Milano per i 25 anni del Mormoreto, il celebre rosso toscano prodotto dal Castello di Nipozzano nel cuore del Chianti Rufina.

Secondo la ricerca, se per il 60% degli intervistati (300 persone tra i 25 e i 54 anni) l’acquisto di un “grand cru” è motivato dal gusto di bere o di regalare (48%) un prodotto d’eccellenza, per il 21% il vino d’alta gamma, specie in un periodo di crisi economica, “costituisce un investimento sicuro, che non si deprezza e dura nel tempo, come i lingotti d’oro”. In particolare il 17% del campione si dichiara collezionista, mentre il 4% considera il vino “unicamente come investimento”.

Si tratta, secondo lo studio, di un fenomeno coinvolge molti Paesi oltre l’Italia, in particolare quelli asiatici. La ricerca fa luce anche sul modo attraverso il quale si sceglie di conservare il proprio investimento: la maggior parte del campione sceglie la cantina personale (83%), ma non manca chi si affida all'enoteca di fiducia (15%) o addirittura chi dichiara di proteggerlo nel caveau di una banca (10%). Non a caso in Germania e in Svizzera sarebbero nate in questi anni vere e proprie banche del vino per preservare le bottiglie come opere d’arte o gioielli.

Del resto, continua la ricerca, la disponibilità economica agli appassionati non manca: il 24% degli intervistati non avrebbe alcun problema a spendere più di 100 euro per una singola bottiglia di questi celebri vini, anche se solo un 5% salirebbe al di sopra dei 200 euro. Per il campione di intervistati le principali caratteristiche di un prodotto di qualità sono gli ingredienti di prima scelta (84%), l’eccellenza (72%), il non essere soggetto alle mode passeggere (49%) e l’essere apprezzato dagli intenditori (40%). Quest’ultima caratteristiche diventa la più importante (64%) se si restringe il campo ai soli vini di alta gamma, che molto risentono del parere degli opinion leader. Il 95% degli intervistati si dice inoltre attento alla qualità e al territorio quando sceglie un vino o uno spumante.

Il consumo di vini di alta gamma, conclude infine lo studio, avviene soprattutto in occasione di eventi speciali (60%, 67% se si considerano le sole donne) o con il proprio partner (54%), anche se non manca il consumo conviviale con gli amici (50%) o in occasione di un pranzo di lavoro (41%).

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