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CITTA’ DEL VINO: “IL MIGLIOR PIANO REGOLATORE” E’ QUELLO DI BOMPORTO (MODENA), NATO DALL’ALLEANZA TRA IL COMUNE E LE AZIENDE. DI SCENA OGGI A VENEZIA AD “URBANPROMO”, EVENTO DI MARKETING URBANISTICO E TERRITORIALE

Italia
Un Prg per valorizzare territori, vigneti e turismo

Un Piano Regolatore che nasce in comunione di intenti tra il Comune e le aziende, e individua le zone a maggiore vocazione vitivinicola, agricola e storico-paesaggistica da tutelare e valorizzare, grazie anche ad un “Libro delle Regole” che guarda alle esigenze di produzione e al rispetto ambientale, e che permette al territorio di puntare sul turismo enogastronomico e paesaggistico. Ecco il Piano Strutturale Comunale di Bomporto, terroir dove nasce il Lambrusco di Sorbara in Emilia Romagna, vincitore del concorso per “Il Miglior Piano Regolatore” promosso dalle Città del Vino, che lo hanno assegnato oggi, 27 ottobre, ad “Urbanpromo”, l’evento dedicato al marketing urbanistico e territoriale di scena a Venezia (info: www.cittadelvino.it).
Ispirato alle linee guida del “Piano Regolatore delle Città del Vino” - lo strumento messo a punto dalle Città del Vino per i comuni del vino italiani perché il piano regolatore sia attento non solo agli aspetti urbanistici, ma anche a quelli paesaggistici - il Piano Strutturale Comunale di Bomporto rappresenta “una felice concretizzazione del lavoro che da anni le Città del Vino portano avanti per la tutela e la valorizzazione dei territori vitivinicoli da un punto di vista paesaggistico e ambientale - spiega il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - e la dimostrazione di come la vitivinicoltura e l’agricoltura possono essere gli strumenti concreti per conservare le peculiarità di ciascun territorio, a vantaggio del turismo e dell’alta qualità della vita degli abitanti”.
Tenendo conto degli elementi ambientali, storici e paesaggistici, così come delle caratteristiche delle aziende agricole, del clima, del suolo e delle tradizioni agricole locali, Bomporto ha individuato le principali vocazioni agricole del proprio territorio. La messa a punto di una “Carta delle vocazioni viticole” (zonazione), ha permesso così di individuare le zone ottimali per la maturazione del Lambrusco di Sorbara e del Lambrusco Salamino e di inserirle tra le aree da salvaguardare, evitando ad esempio di incrementare la pressione del traffico e la presenza di agglomerati residenziali o produttivi.
Ma soprattutto la definizione di precisi ambiti agricoli ha consentito di costruire insieme alle aziende agricole un vero e proprio “Libro delle Regole”, il più possibile chiaro e condiviso - grazie anche alla semplificazione delle normative in materia e all’erogazione di incentivi per sostenere i costi delle aziende - per tutelare e valorizzare le aree più vocate alla coltivazione dei vigneti, quelle rurali e quelle di rilievo storico-paesaggistico, definendo norme edilizie coerenti con le esigenze delle aziende stesse e, allo stesso tempo, compatibili con la tutela del paesaggio, evitando usi impropri e indirizzandoli invece verso ambiti agricoli meno pregiati. La comunione di intenti tra i diversi attori del territorio permette così alla Città del Vino di Bomporto di puntare sul turismo enogastronomico da un lato e su quello paesaggistico dall’altro.
Le Città del Vino hanno assegnato anche una “menzione speciale” al Piano Strutturale di San Gimignano, la patria della Vernaccia - tra i Comuni finalisti del concorso insieme a Rapolano Terme, Rocca San Giovanni e Tavarnelle Val di Pesa - realizzato, anche in questo caso, grazie alla partecipazione e al coinvolgimento delle aziende, a tutto vantaggio del territorio: una dimostrazione di come le linee guida tracciate dal Piano Regolatore delle Città del Vino si stanno facendo sempre più strada tra i Comuni del vino italiani. Un riconoscimento speciale, infine, anche ai Comuni della Docg Prosecco Conegliano-Valdobbiadene che hanno sottoscritto un protocollo per abbattere l’uso della chimica nei propri vigneti.

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