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CITTA’ DEL VINO: “INUTILE OTTENERE I RICONOSCIMENTI UNESCO PER I TERRITORI ITALIANI, SE POI NON SI TUTELANO MA PIUTTOSTO SI DETURPANO. QUELLO DELLA VAL DI NOTO IN SICILIA E’ SOLO L’ULTIMO ESEMPIO”

“E’ giunto il momento di dire basta una volta per tutte alle deturpazioni che vanno a colpire i territori vitivinicoli e rurali italiani riconosciuti Patrimonio Unesco. E’ inutile ottenere questi importanti riconoscimenti, capaci di rilanciare interi territori, non solo dal punto di vista culturale e paesaggistico, ma anche economico e sociale, se poi non ci sono gli strumenti per tutelarli, mentre ci sono invece per permettere veri e propri disastri ambientali”. A dirlo sono le Città del Vino che a Venezia, a “Urbanpromo”, evento dedicato al marketing urbanistico e territoriale, hanno promosso il convegno “Promozione e governo dei territori vitivinicoli. La candidatura a Patrimonio Universale dell’Umanità delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, un’iniziativa fondamentale proprio per la tutela e la valorizzazione dei territori vitivinicoli italiani.
Per le Città del Vino quello della Val di Noto in Sicilia, il cui territorio è minacciato da una vera e propria “caccia” al petrolio, nonostante si tratti di siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, è solo l’ultimo esempio in Italia. Per il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli, “non si può più pensare di colpire quelle realtà che puntano suoi propri territori, attraverso un’economia fatta di agricoltura, viticoltura e turismo, con l’impegno da parte di tutti - dai sindaci ai produttori e agli stessi cittadini - tentando un riscatto ed una via sostenibile allo sviluppo economico, creando imprese e puntando sull’indotto, che rappresentano segmenti produttivi importanti del mondo dell’agricoltura italiana, attraverso iniziative che prima di tutto sono strumenti di conservazione della storia, della cultura e delle tradizioni locali e soprattutto per la conservazione del paesaggio italiano”.
Dopo Terzigno nel Parco Nazionale del Vesuvio, zona tutelata dall’Unesco come Riserva della Biosfera, che rischia di diventare un enorme centro di smaltimento rifiuti, ora è la volta della Città del Vino di Noto e della sua valle, nei confronti della quale, prosegue Pioli, “esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà agli amministratori locali, ai cittadini, ai produttori e agli agricoltori che si stanno battendo per difendere il loro territorio dalla ripresa delle trivellazioni da parte delle compagnie petrolifere, a dimostrazione di come proprio i territori, con le loro peculiarità paesaggistiche, produzioni di qualità e tradizioni, siano la vera ricchezza dell’Italia”.

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