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MALTEMPO - 500 ETTARI DI VIGNETO DI SOAVE COLPITI DALL’ALLUVIONE: L’ACQUA HA SOMMERSO QUASI COMPLETAMENTE I VIGNETI. CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI: “NON SOLO IN VENETO, LA SITUAZIONE E’ PREOCCUPANTE ANCHE IN CALABRIA, TOSCANA E BASILICATA”

Italia
Vigneti alluvionati di Soave

Sono 500 gli ettari di vigneto appartenenti alla denominazione del Soave - 7.000 ettari in totale - ad essere stati interessati dalla violenta alluvione che ai primi di novembre si è abbattuta sull’est veronese, causando la tracimazione dei fiumi Alpone e Tramigna. Le zone più colpite si trovano nei comuni di Soave e di Monteforte d’Alpone, nella parte sud della Doc (vedere foto). L’acqua e il fango hanno raggiunto anche l’altezza di 2 metri, arrivando in alcuni punti a coprire completamente i vigneti. Impossibile ad ora fare una stima precisa dei danni alla filiera vitivinicola, motore dell’economia locale. Fatta salva la vendemmia, conclusa già da giorni, si tratterà di valutare adesso quanto siano state compromesse le strutture produttive. Ma la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori segnala una situazione preoccupante, non solo in Veneto, ma anche in Calabria, Toscana e Basilicata, con danni che ammontano a centinaia di milioni di euro.

Nei vigneti di Soave, al momento, si registrano ingenti danni agli impianti elettrici e ai sistemi informatici delle aziende, difficilmente recuperabili. A questo si aggiungono i danni ai magazzini, alla perdita di materiale lì stivato, ai macchinari e annessi rustici delle aziende viticole che ospitano trattori e macchine operatrici, oltre ai danni alle botti in quelle cantine che risultano ancora sotto acqua. Nei 500 ettari ancora invasi da acqua e fango sarà, inoltre, necessario valutare i tempi ed i costi del ripristino della viabilità rurale e delle reti per il deflusso delle acque, oltre ai costi per l’eventuale recupero delle altre strutture gravemente compromesse.
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Per la Cia, quello del Veneto, ma anche delle altre regioni italiane duramente colpite dal maltempo, è “un quadro critico che dimostra come era importante rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale”. E la fotografia è preoccupante: allagati ettari di campi coltivati a ortofrutta e appena seminati, colpiti vitigni di pregio e oliveti, pesanti conseguenze per le strutture aziendali e per gli allevamenti zootecnici, tantissimi gli smottamenti dei terreni, aziende ancora isolate, strade rurali spazzate dalla furia delle acque e allarma la piena del Po.

Un’agricoltura “in piena emergenza”, secondo la Cia, con il maltempo che ha devastato le campagne e tantissimi i raccolti, soprattutto ortofrutticoli, andati completamente distrutti. Ma non solo, stalle, serre e attrezzature agricole devastate e allagate. In quasi tutte le regioni si registrano gravi conseguenze. “Serve subito lo stato di calamità con interventi immediati e concreti”, sollecita la Cia che ha attivato un monitoraggio sulle zone colpite e istituito punti di soccorso per venire incontro alle esigenze degli agricoltori.

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