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OLTRE AL BOUQUET E AL RETROGUSTO, ORA IL VINO HA ANCHE L’IMPRONTA ECOLOGICA: DALLA NUOVA ZELANDA, ECCO IL “MOBIUS MARLBOROUGH SAUVIGNON BLANC”, IL PRIMO VINO CON IL CONSUMO DI CO2 IN ETICHETTA

Oltre al bouquet e al retrogusto, ora il vino ha anche l’impronta ecologica, almeno in Nuova Zelanda, dove l’azienda Mobius Marlborough ha deciso di indicare sull’etichetta la quantità di Co2 introdotta in atmosfera per ogni bicchiere bevuto.

L’iniziativa riguarda il Sauvignon Blanc: ogni bottiglia avrà l’indicazione dell’impronta ecologica di un bicchiere da 125 millilitri, che varierà a seconda del Paese dove verrà venduta. Se in Nuova Zelanda un bicchiere “costa” 140 grammi di Co2, lo stesso vino venduto in Australia ha un’impronta di 190, fino ad arrivare a cifre più alte quando viene esportato in Gran Bretagna, che è il maggior importatore di vini al mondo. Proprio nella terra di sua Maestà il vino neozelandese ha ottenuto la certificazione del “Carbon Trust”, un’associazione che promuove il consumo consapevole tramite l’indicazione su tutte le merci dell’impronta ecologica.

“E’ una certificazione molto importante - afferma Craig Fowles della New Zealand Wines Company, che ha introdotto l’iniziativa - per ora i consumatori sono guidati prevalentemente dal prezzo nella scelta del vino, ma una volta finita la crisi quella ambientale potrebbe diventare una motivazione molto più forte. Secondo stime della Carnon Trust , nella sola Gran Bretagna, la vendita di prodotti certificati dal punto di vista ecologico potrebbe arrivare a 2 miliardi di sterline (2,2 miliardi di euro) l’anno”.

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