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QUANDO LE REALTA’ DEL WINE & FOOD DECIDONO DI UNIRSI E DIVENTARE “CUSTODI” DEL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE DEL PROPRIO TERRITORIO: LE “FAMIGLIE DELL’AMARONE D’ARTE” E LA RISERIA FERRON SALVANO LA STORICA “BOTTEGA DEL VINO” DI VERONA

Italia
Severino Barzan e la Bottega del Vino

Quando importanti realtà del mondo del wine & food decidono di unirsi per salvaguardare e tutelare il patrimonio storico e culturale, con le sue tradizioni, del proprio territorio, facendosi “custodi” delle ricchezze che lo rendono unico: succede a Verona, dove è tutta veronese la cordata imprenditoriale che consentirà alla storica “Bottega del Vino” di tornare ad essere il “tempio scaligero” dell’enologia nazionale e internazionale. Qui, infatti, “Le Famiglie dell’Amarone d’Arte” - da Allegrini a Begali, da Brigaldara a Masi, a Musella a Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato - e la Riseria Ferron di Isola della Scala (Verona), hanno deciso di unirsi per creare una nuova società, l’“Antica Bottega del vino srl”, ed acquistare il prestigioso locale di Verona, che, nel luglio 2010, aveva improvvisamente chiuso i battenti, tra il clamore generale, a causa di una controversia tra gli ex titolari.
La nuova proprietà (60% delle “Famiglie dell’Amarone d’Arte”, 40% della Riseria Ferron) manterrà intatte le peculiarità e l’assortimento enologico nazionale e internazionale che hanno reso la “Bottega del Vino” famosa in tutto il mondo. Dopo l’annuncio della chiusura e della liquidazione a causa dei profondi contrasti tra i due soci, il proprietario storico e di maggioranza Severino Barzan (“Uomo dell’anno” nel 1998 per l’autorevole “Revue du vin de France”) e Gianni Pascucci, le tante e concrete manifestazioni di interesse da parte di imprenditori e produttori - raccolte da WineNews fin dall’inizio della vicenda - e il vivo interesse per salvare il “bottegon” manifestato anche dal Ministro delle Politiche Agricole (ed ex governatore del Veneto) Giancarlo Galan, inizia così un nuovo corso per la storica “Bottega”.
Un interesse dovuto al prestigio del marchio, al valore simbolico del locale ma anche all’aspetto economico: un giro d’affari tra i 2 e i 3 milioni di euro all’anno, un patrimonio in bottiglie conservato in cantina stimabile intorno ai 4-5 milioni di euro, più il valore del luogo, in pieno centro a Verona a pochi passi dall’Arena. A “Vinitaly”, appuntamento mondiale del vino, ci passano tutti i più importanti produttori e personaggi del vino e qui hanno brindato Berlusconi, Gerhard Schroeder, Sandro Pertini e la regina d’Olanda.
E così la cordata, storica anch’essa, che vede riunite insieme le 12 famiglie del vino della Valpolicella e l’azienda artigianale che da cinque generazioni conserva ancora la tradizione della lavorazione del riso nel territorio veronese, permetterà al locale di riaprire i battenti entro i prossimi due mesi.

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