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I VINI DI GRANDE PREGIO DI VECCHIE ANNATE? ORMAI IL LORO MERCATO D’ELEZIONE SONO LE ASTE ENOICHE. I RISULTATI DELL’ASTA A ROMA BLOOMSBURY-BIBENDA … IN ATTESA DELL’APPUNTAMENTO CON LE WINE AUCTION DI GELARDINI & ROMANI

Italia
Il Sassicaia della Tenuta San Guido

Da New York ad Hong Kong, da Londra a Pechino, le aste enoiche stanno diventando sempre di più il mercato d’elezione per i vini di grande pregio. Sarà perché le aste richiamano i collezionisti, ovvero grandi appassionati di vino e con elevate capacità di spesa, o anche perché se certe bottiglie costosissime rischiano di essere una “giacenza” molto dispendiosa per un’enoteca, diventano quasi sempre un valore aggiunto per chi organizza un incanto. E così i grandi vini italiani e francesi sono stati i protagonisti dell’“Asta di vini pregiati e da collezione”, battuta il 1 dicembre a Roma da Bloomsbury Auction, in partnership con Ais-Bibenda, con il 60% dei lotti aggiudicati. A tener alta la bandiera italiana sono stati due vini simbolo, due intramontabili classici dell’enologia del Belpaese: il Sassicaia della Tenuta San Guido ed il Brunello di Montalcino della Tenuta il Greppo di Franco Biondi Santi.
Ma i grandi protagonisti, come spesso accade, sono stati i francesi di Bordeaux, con alcuni Chateau Lafite che hanno superato i 4.000 euro, e i grandi Champagne. Niente da fare, invece, per una verticale di 18 annate, a partire dal 1934, di Chateau d’Yquem, valutata 25.000, che non ha però raggiunto il prezzo minimo di aggiudicazione.
Ma se avete perso l’occasione, e volete ancora acquistare qualche bottiglia speciale in vista del Natale, l’11 dicembre l’appuntamento è sempre nella Città Eterna con l’asta di Gelardini & Romani, l’unica casa d’asta italiana specializzata in grandi vini. All’incanto 277 lotti, con i prezzi di base d’asta più bassi d’Europa, più di 1.000 fra bottiglie, magnum e jeroboam, oltre 200 lotti “collectibles” e una grande profondità per le annate presentate.
L’asta, ancora una volta, vedrà protagonisti i “grand cru” d’Italia e il meglio della Francia enoica. Solo per fare alcuni esempi, Romanée Conti 2005, La Tasche 1989 e una straordinaria bottiglia del Domaine Monopole 1966. Tra i bordolesi, spiccano Château d’Yquem, 1959, 1975, 1980, 1982, 1985, 1987, Château Mouton Rothschild, 1947, 1950, 1964, 1966, Château Latour, 1965, 1984, Château Lafite Rothschild, 1965, 1996. Ricca e preziosa la “pattuglia” dei “grand cru” d’Italia: dal Brunello di Montalcino Biondi Santi (1982, 1987, 1988, 1995, 1997), compreso uno strepitoso lotto con la mitica Riserva 1955, ad una eccellente selezione dei vini piemontesi di Gaja, dal Sassicaia (Tenuta San Guido) e Tignanello (Antinori) 1988, all’Ornellaia 1990.
Info: www.grwineauction.com

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