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NEL MONDO DEL VINO SI AGGIRA UN ASSASSINO: QUANDO IL VINO E’ DA LEGGERE, ARRIVA IN LIBRERIA “IL SANGUE DI MONTALCINO”, IL GIALLO FIRMATO DA GIOVANNI NEGRI, GIORNALISTA, SCRITTORE E PRODUTTORE, AMBIENTATO TRA LANGHE, FRANCIACORTA E MONTALCINO

Italia
Ecco il giallo Il Sangue di Montalcino

Roberto Candido, enologo di fama mondiale, è stato trovato ucciso, nell’abbazia di Sant’Antimo, tra le vigne di Montalcino, sotto un antico affresco con San Cristoforo. Ad indagare è chiamato il taciturno e colto commissario Cosulich, a cui tocca una bella gatta da pelare, perché se c’è un winemaker assassinato, e se accorre la stampa nazionale e persino la Cnn, la faccenda è piú grossa di quanto sembri. È un complicato giallo di vino, con troppi interessi di mezzo, non sempre puliti. Ma è anche un giallo divino, perché forse Candido si era imbattuto in cose proibite e sacrileghe. Da Montalcino alle Langhe passando per la Franciacorta, nel mondo del vino si aggira un assassino, nel giallo “Il sangue di Montalcino”, edito da Giulio Einaudi e in libreria dal 6 dicembre, primo romanzo firmato da Giovanni Negri, giornalista, scrittore e produttore di Barolo, Chardonnay e Pinot Nero a Serradenari, nelle Langhe piemontesi (info: www.serradenari.com).
Idee tanto diverse sul metodo di vinificazione, sull’utilizzo di botti e barriques, sulle tecniche di cantina. Tanto diverse da portare ad uccidere. È questo ciò che accade a Montalcino. Non nella realtà, ovviamente, ma nel romanzo di Giovanni Negri, un giallo ambientato nelle terre del vino che fa del vino stesso lo specchio dell’animo umano e della vita. Capace di unire davanti ad una tavola e dividere in fazioni nei dibattiti. Ma Negri vede nel vino qualcosa in più: è il sangue della terra, perché ogni terra ha il suo vino, come ogni uomo ha il suo sangue. È il suo Dna, il suo carattere specifico. E la ricerca della “Prima Uva” - da cui è ossessionata la vittima dell’omicidio - si può forse leggere come ricerca delle radici comuni dell’uomo, che si compie attraverso il viaggio nei territori enoici, d’Italia e non solo. Insomma, Negri ci propone un modo nuovo di consumare il vino-sangue di Montalcino e di tutti i “terroir” d’Italia: leggerlo.

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