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LA “VITTORIA DI PIRRO” DELL’AGROALIMENTARE MADE IN ITALY: IL DDL ETICHETTATURA IN DIRITTURA D’ARRIVO AL PARLAMENTO ITALIANO, MA IL CONSIGLIO EUROPEO VA IN DIREZIONE OPPOSTA, QUELLA DELL’INDICAZIONE VOLONTARIA, IN ETICHETTA, DELL’ORIGINE DEI PRODOTTI

Il Senato ha dato la seconda approvazione al ddl sull’etichettatura, che rende obbligatorio indicare, sull’etichetta dei prodotti alimentari, la provenienza d’origine. Ora il testo torna alla Camera per l’approvazione definitiva, che - a detta del Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan - dovrebbe arrivare entro pochi giorni. Vittoria. Per chi, non è dato sapere. Contro chi, non è dato sapere. Già, perché il Consiglio Europeo va in tutt’altra direzione, come peraltro aveva previsto da tempo il Presidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo De Castro. Proprio mentre, in patria, si festeggiava la suddetta vittoria, quale “scudo invincibile” a difesa dei prodotti italiani, il Consiglio dell’Ue gettava acqua gelata sugli italici entusiasmi. Se infatti l’organismo legislativo ha confermato la linea del Parlamento Europeo sull’etichettatura nutrizionale delle bevande alcoliche, incluso il vino, e sui sistemi cromatici di etichettatura, per i prodotti agricoli mono ingrediente, carne e pesce, ha dato il via libera all’etichettatura volontaria. Significa che la grande distribuzione potrà continuare a dare il proprio marchio ai prodotti acquistati, senza indicarne la provenienza. È vero, non si tratta della legge definitiva, che dovrà essere promulgata in via ultima dal Parlamento, ma l’indicazione è chiara. E la norma approvata in Italia, allora? Di fatto non ha valore giuridico, perché la legge europea travalica quella nazionale: l’unica possibilità è quella di presentare all’Ue, prodotto per prodotto, la domanda per ammettere l’etichettatura d’origine. Allora di che vittoria stiamo parlando? Anzi, di che battaglia stiamo parlando, se poi il Ministro per la Salute, Ferruccio Fazio, fa approvare, in sede Ue, l’esenzione dall’obbligo di indicare sulle etichette di vini e bevande alcoliche non gassate la lista degli ingredienti?

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