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VINI ADULTERATI E IRREGOLARI? UN RICORDO. C’È DA CREDERCI: L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI NE HA FATTI ANALIZZARE 64 TIPI DIVERSI. E DEL VINO IN COMMERCIO IN ITALIA CI SI PUO’ FIDARE AD OCCHI CHIUSI ...

Negli anni scorsi siamo stati accompagnati da scandali sul vino: dalle contraffazioni alle adulterazioni. Ma, attraversato “l’inferno”, stiamo risalendo la china. A dirlo è l’Unione Nazionale Consumatori (Unc), che ha fatto analizzare 64 tipi di vini, italiani e stranieri, per verificarne i parametri di sicurezza. E com’è il quadro della qualità del vino che ne emerge? “Rassicurante”, dice Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione. “Ad eccezione di casi marginali e di scarsa significatività, i campioni analizzati non hanno evidenziato irregolarità”. La grande maggioranza dei vini, dunque, non presenta tracce di sostanze proibite o pericolose. “L’attività di analisi - spiega Dona - è stata eseguita nel progetto “C’è vino e vino”, realizzato dalla nostra Unione con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole per rilevare eventuali anomalie e potenziare l’attività di informazione ed educazione dei consumatori, anche a salvaguardia dell’immagine delle produzioni vinicole”. I campioni, acquistati in enoteche ed esercizi di Roma, sono stati scelti sulla base di segnalazioni di consumatori che hanno manifestato dubbi e preoccupazioni. Una scelta non casuale, dunque, né tantomeno “accomodante”, ma anzi mirata proprio laddove - potenzialmente - si annidava un problema, smentito dalle analisi. Insomma, se in passato errori e “furberie” sono state fatte, magari mettendo a rischio la salute dei consumatori, la lezione sembra essere stata recepita. Possiamo avvicinarci senza timori alle etichette, adesso: la nostra salute non corre rischi stappando una bottiglia di vino. Qualche regola, però, ricordiamocela: leggiamo l’etichetta, optiamo per la qualità e facciamo scelte consapevoli. La nostra salute, dicevamo, è al sicuro. Le nostre tasche ed il nostro palato non sempre lo sono.

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