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CINA: LA VOGLIA DI GRANDI ETICHETTE RICHIAMA L’ATTENZIONE DI TUTTO IL MONDO, MA LA MAGGIOR PARTE DEL VINO BEVUTO E’ FATTO IN CINA, E A VOLTE NON E’ NEANCHE VINO ...

La Cina sta ormai diventando una realtà per il mondo vinicolo, un mercato in forte ascesa ancora tutto da esplorare e scoprire. Ha fatto sensazione, richiamando l’attenzione di tutto il mondo, la capacità di compratori dell’ex Celeste Impero e di Hong Kong di pagare cifre esorbitanti per le grandi etichette del Bordeaux. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché la Cina, che ancora consuma meno di una bottiglia di vino all’anno a testa, in realtà beve vino made in Cina, per la maggior parte prodotto da aziende statali. Di tutto il vino prodotto, capita di leggere di finto vino francese piuttosto che di finto vino italiano, ma quello che è venuto fuori da un giro di vite voluto dal Governo sulla sicurezza alimentare è ancora peggio: cinque aziende produttrici di vino sono state chiuse e 6 persone arrestate nella provincia di Hebei, nel nord del Paese, con l’accusa di aver messo in commercio vino falso, in alcuni casi contenenti addirittura pericolosi composti chimici. Il servizio di un notiziario nazionale ha rivelato che i “produttori” - se tali si possono definire - non producevano vero vino, ma acqua e zucchero, con coloranti alimentari ed aromi artificiali, un intruglio commercializzato poi con i nomi di famosi brand. Un esperto ritiene addirittura che alcuni componenti presenti nel “falso vino” possano essere pericolosi per la natura, mentre secondo un altro è una consuetudine che nei vini economici la percentuale “reale” di vino sia solo del 20% ...

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