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ANCHE IL PRESIDENTE FRANCESE, NICOLAS SARKOZY, SI SCHIERA CON IL FRONTE ANTI-LIBERALIZZAZIONE DEI DIRITTI DI IMPIANTO DEI VIGNETI, PREVISTA DALLA NUOVA OCM VINO EUROPEA. CHE, PER IL PRIMO CITTADINO DI FRANCIA, COLPISCE LA QUALITÀ DEI VINI TRANSALPINI

Dopo la presa di posizione, nell’aprile 2010, del Cancelliere tedesco Angela Merkel, nettamente contraria alla liberalizzazione dei diritti di impianto dei vigneti prevista dalla nuova Ocm vino, anche il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha espresso la stessa contrarietà. Anzi, il suo è stato un vero e proprio grido d’allarme.

Da Mittelhouse, in Alsazia, si è pronunciato a favore dell’attuale sistema transalpino di gestione della produzione viticola, dichiarandosi assolutamente “contrario alla liberalizzazione dei diritti di impianto. Abolire o liberalizzare i diritti di impianto significa scegliere una produzione standardizzata, prodotti senza terroir, al più basso costo possibile, che inonderanno il mercato. Non saranno frutto del “know-how” dei vigneron, del loro lavoro, dell’organizzazione di filiera che vogliamo dare alla nostra agricoltura. Questo significa condannare a morte la cultura della conoscenza e della qualità. Aggiungo che mi sembra particolarmente strano voler sopprimere i diritti di impianto quando i consumi mondiali sono in calo, mentre, nel mondo, i produttori aumentano e, da noi, si pensa di risolvere le cose aumentando la capacità di produzione. Francamente non so cosa pensare di queste idee, ma bisogna cambiare strada. Perché questa non porta alla soluzione. Porta alla catastrofe”.

Ora, però, le dichiarazioni del Presidente francese devono trovare spazio nella stesura della relazione intermedia della Commissione Ocm vino, poi bisognerà convincere la maggioranza degli Stati membri, entro il 1 gennaio 2016, a fare marcia indietro sul principio della liberalizzazione degli impianti. Una sfida non facile neanche per Francia e Germania.

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