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IL MONDO DEL VINO DELLA REPUBBLICA CECA E’ IN SUBBUGLIO: SCOPERTI CASI DI AZIENDE NAZIONALI CHE VENDONO TAGLI CLANDESTINI CON VINI COMPRATI ALL’ESTERO A BASSO COSTO PER GENUINO VINO LOCALE. PARI AL 10% DEL VINO VENDUTO NEL PAESE

Il settore vinicolo della Repubblica Ceca è in subbuglio per la concorrenza sleale, praticata da alcune aziende nazionali, che vendono per genuino vino locale quello che in realtà è il risultato di tagli clandestini con vini comprati all`estero a prezzi particolarmente bassi. Nel mirino anche certi vini di provenienza italiana, che giungono in questo Paese in enormi autocisterne e che, in molti casi, vengono poi utilizzati per assemblaggi con vini locali. Si calcola che circa il 10% della quantità complessiva di vino venduta nel Paese - 200 milioni di litri annui (di cui solo il 40% di produzione nazionale) - abbia una provenienza diversa a quanto riportato dalle etichette, ma le dimensioni del fenomeno potrebbero essere decisamente più ampie.

In particolare, alcuni casi sono stati messi in luce dalla Statni Zemedelska A Potravinarska Inspekce, l’Ispettorato agricolo e alimentare del Paese, ma fra gli operatori del settore circolano di bocca in bocca i sospetti su determinate cantine. “Con i prezzi che vengono praticati da certe cantine ceche non è più possibile concorrere, se vogliamo mantenere un determinato livello di qualità dei nostri vini. Non è corretto vendere per vini cechi quelli che in realtà non lo sono” è l`opinione di Bedrich Taus, manager per lo sviluppo strategico della Bohemia Sekt, la più grande aziende produttrice di vini spumanti della Repubblica Ceca, con una quota significativa sull`intero mercato.

Per i consumatori cechi, che credono di bere un prodotto nazionale, si tratta di una vera e propria truffa, o comunque un modo di abusare della loro buona fede. Il fenomeno riguarda soprattutto gli operatori della Moravia, zona vinicola per eccellenza di questo paese. “Se una bottiglia qui da noi riporta l`indicazione “frankovka” (uno dei rossi più tipici della Moravia) la comprano molti consumatori, perché tutti conoscono questo vino. Se conoscessero la reale provenienza di certi prodotti, non li comprerebbero sicuramente” aggiunge Taus.

“I viticultori cechi non si sentono minacciati dalla concorrenza dei vini stranieri di qualità, ma da quelli a bassissimo costo e di qualità più che discutibile”, dice Pavel Krska, direttore del Narodni Vinarske Centrum, il Centro Nazionale della Viticoltura. Quest`anno in Repubblica ceca verrà superata la soglia di 20 litri di consumo annuale pro capite, che per questo Paese sarebbe un record. L’incremento è stato progressivo, dai primi anni ’90. Nel 1993 il consumo ceco era stato pari a 11 litri pro capite. Un incremento che va di pari passo con il calo del consumo della birra, di cui comunque la Repubblica Ceca continua a detenere il record mondiale (più di 150 litri pro capite all’anno).

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