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DA “SA POMPIA” SARDA AL “CARRUBO” SICILIANO FINO ALLA “PATATA BLU” TRENTINA SCOMPARSE IL 75 % DELLA VARIETA’’ DI FRUTTA E VERDURA ITALIANE. MENO MALE CHE CI PENSANO I FARMERS MARKET A SALVARLE. FOCUS SU SPECIE A RISCHIO E FARMERS MARKET IN ITALIA

In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro e su una larga percentuale di quelle rimaste grava il rischio estinzione, mentre manca all’appello una trentina di razze tra mucche, maiali e pecore e il 95% delle antiche varietà di grano è andato perduto. Emerge dal primo dossier sul fenomeno dei “Farmers Market” in Italia, presentato oggi alla prima assemblea nazionale degli Agrimercato della Coldiretti (info: www.coldiretti.it, www.campagnaamica.it).
In Italia nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. Ma negli ultimi cinquant’anni - evidenzia Coldiretti - si è persa anche una trentina di razze di animali domestici, tra cui cinque tipologie di bovini, dieci tra pecore e maiali e tre caprini. E altre settantuno sono a rischio estinzione, secondo i dati Eurostat.
“In questo modo non solo si rischia di impoverire la scelta a tavola con la rinuncia a determinati sapori e prodotti di un territorio, ma - sostiene la Coldiretti - si perde un patrimonio importante di biodiversità e con esse parte dell’identità ambientale e culturale di un territorio. Un’azione di recupero importante si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori di Campagna Amica attivi in tutte le Regioni e che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione. Ad esempio - spiega la Coldiretti - prodotti ortofrutticoli venduti nei mercati degli agricoltori si conservano in media una settimana in più’ perché non devono subire i lunghi trasporti e questo consente di mettere in vendita anche varietà più deperibili che non troverebbero spazio sugli scaffali degli ipermercati”.

Focus - Ecco alcuni dei prodotti salvati dai mercati di campagna amica, da nord a sud, regione per regione
Valle d’Aosta, Lardo di Arnad: ottenuto da maiali alimentati a castagne e verdura e fatto stagionare con aromi e spezie locali.
Lombardia, Figadei: salume fatto con fegato di maiale e simile alla salama da sugo
Piemonte, Cardo Gobbo Nizza: è’ l’’ortaggio protagonista della Bagnacauda, la tipica salsa piemontese.
Veneto, Miele di Barena: prodotto dal Limoniun, pianta caratteristica delle terre che si trovano a ridosso della laguna, chiamate appunto le barene.
Trentino Alto Adige, Patata Blu: patata dalla caratteristica polpa di colore blu, recentemente riscoperta e usata in abbinamento a molti piatti tradizionali.
Friuli Venezia Giulia, Aglio di Resia: è’ una varietà di aglio di grande qualità, molto aromatico e particolarmente adatto alla produzione di salumi.
Liguria, Chinotto: frutto che può essere preparato in vari modi: sciroppato, candito, al liquore, in elisir, come marmellata e come mostarda.
Toscana, Pane di Verna: fatto con un antico grano tenero, il Verna, noto per i contenuti elevati di antiossidanti come polifenoli e flavonoidi e di vitamina E.
Emilia Romagna, Zucca Berettina: varietà di zucca dalla polpa gialla ottima per la preparazione dei primi.
Umbria, Roveja di Cascia: antica varietà di legume ottima nelle zuppe, ma anche per la polenta.
Marche, Tortella suina: salume simile alla coppa è fatto con carne di maiale, alloro, sale, pepe nero, olive verdi, bucce di arancio, mistrà, mandorle, pistacchi, pinoli.
Lazio, Fagioli del Purgatorio: hanno la caratteristica di cuocere senza bisogno di essere messi in ammollo e un buon contenuto di proteine, vitamina B, calcio e ferro.
Abruzzo, Vino Pecorino: si ricava dalla varietà di uva Pecorino, così chiamata perché presente nelle zone storiche di transumanza dei pastori.
Campania, Cicerchia: legume ormai quasi dimenticato, è ottimo per la preparazione di zuppe.
Molise, Mela Gaetanella: Mela bassa, panciuta e dall’’odore molto aromatico tanto che veniva conservata negli armadi e nei cassettoni per profumare la biancheria.
Basilicata, Melanzana rossa di Rotonda Dop: varietà caratteristica di melanzane; è particolarmente indicata per essere consumata sott’olio.
Puglia, Muscisca: specialità della pastorizia: strisce di carne di pecora o di capra aromatizzate con finocchio, aglio e peperoncino e lasciate essiccare.
Calabria, Annona: frutto dal sapore simile alla fragola. Secondo gli ultimi studi ha importanti proprietà antitumorali.
Sicilia, Carruba: legume dal sapore dolciastro che viene utilizzato anche nelle diete.
Sardegna, Sa Pompia: sorta di cedro dalla buccia spessa e ruvida usato nella preparazione di dolci tipici, ma anche candito o impiegato per fare liquori.
Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Campagna Amica

Focus - 8,3 milioni di italiani nei “farmers market” (+28% nel 2010)
In controtendenza sull’andamento generale aumenta la spesa nei mercati degli agricoltori che nel 2010 fanno registrare un vero boom con una crescita del 28% delle strutture attive, dove durante l’anno hanno fatto acquisti ben 8,3 milioni di italiani. Emerge dal primo dossier sul fenomeno dei “Farmers Market in Italia” presentato alla prima assemblea nazionale degli Agrimercato di Campagna Amica della Coldiretti, con la partecipazione tra gli altri di Roberto Weber (Presidente Swg), Giuseppe De Rita (Presidente Censis), Rosario Trefiletti (Presidente Federconsumatori), Paolo Massobrio (enogastronomo) Paolo Scarpa Bonazza (Presidente Commissione Agricoltura del Senato) e Sergio Marini (Presidente della Coldiretti). Nel 2010 - sottolinea la Coldiretti - sono saliti a 705 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti, per un totale di 25.115 giornate (+148%), in tutte le Regioni. Vi hanno venduto di persona i propri prodotti ben 16.000 imprenditori agricoli, realizzando complessivamente un fatturato stimato in 320 milioni di euro. Oltre la metà dei mercati (60%) si trova nel Nord Italia, che precede Sud e Isole (22%) e Centro (18%). La regione con il maggior numero di farmers market attivi promossi dalla Coldiretti è il Piemonte, con 105, seguito da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Toscana. Va però alla Lombardia il primato della regione col maggior numero di produttori (2.250), davanti ad emiliani e piemontesi.
“Si tratta di un primato straordinario conquistato in appena due anni dell’inizio di queste esperienze in Italia dove è ora attiva la più estesa rete di vendita diretta dei produttori agricoli presente in tutta Europa - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che - dai mercati viene una risposta ad un nuovo stile di vita e ad modello di consumo più sostenibile che si sta affermando tra un numero crescente di cittadini. Guardare in faccia il produttore, farsi raccontare direttamente la storia del prodotto che si acquista, tagliare le intermediazioni e le manipolazioni sul cibo che si porta in tavola, salvaguardare le tradizioni culturali e colturali, sostenere economicamente il proprio territorio e la possibilità di fare un acquisto al giusto prezzo sono - ha precisato Marini - alcune delle motivazioni che spingono questo successo. Oltre che un’opportunità di mercato per tante nostre imprese, si tratta di una formidabile occasione per aggiungere concorrenza ad un sistema ingessato da anni, ma anche di una esperienza che ha uno straordinario effetto moltiplicatore sulle altre forme distributive, che per rispondere alle esigenze di un consumatore più informato dovranno garantire un adeguato spazio sui propri scaffali al vero prodotto Made in Italy”.
“Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica - precisa la Coldiretti - si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo”.
Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli ogm e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola. Un fenomeno che - continua la Coldiretti - coinvolge anche molti chef che nei loro ristoranti vogliono offrire menu freschi e genuini a chilometri zero.

Focus - L’identikit degli italiani che fanno la spesa nei “farmers market”
Il 62% dei visitatori dei mercati degli agricoltori sono donne, il 48% ha una età compresa tra i 35 ed i 54 anni e ben il 68% ha una scolarità medio alta, mentre la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. La voglia di conoscenza è confermata dal tempo di permanenza che è in media di 32 minuti, molto elevato se si tiene conto dell’ampiezza della struttura. Tra le richieste avanzate dai consumatori che frequentano i mercati ci sono la possibilità di avere una gamma più vasta di prodotti, una maggiore frequenza nelle aperture, l’organizzazione di gruppi di acquisto con i produttori dei mercati e la possibilità di visitare l’azienda o di “adottare” una produzione.
I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono nell’ordine - sottolinea la Coldiretti - la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 75% degli acquirenti, medio per il 20% mentre solo per il 2% è basso ed un 3% non risponde. “Il giudizio positivo - sostiene la Coldiretti - è confermato dal fatto che ben il 91% dei clienti è propenso a consigliare questa forma di acquisto ad altri, con il passaparola che è stato fino ad ora l’unica forma di “pubblicità” adottata per far conoscere i mercati”.
“Un riscontro positivo di questo canale commerciale alternativo - continua Coldiretti - si ha anche dal lato dei 16.000 produttori che hanno partecipato ai mercati nel corso del 2010, innovando notevolmente la propria attività nell’azienda agricola. La metà degli agricoltori che partecipano ai mercati ha una età compresa tra i 25 ed i 44 anni, che è ben al di sotto dell’età media dell’imprenditorialità agricola italiana che si è alzata in modo preoccupante. L’elemento più rilevante dell’esperienza è - conclude la Coldiretti - il contatto diretto con i clienti con l’87% degli imprenditori che è molto soddisfatto anche perché la nuova attività ha un effetto positivo sull’occupazione, con il potenziamento della propria forza lavorativa nel 39% dei casi, e sul fatturato, che in media fa registrare un aumento del 20% particolarmente rilevante in un momento di crisi”.

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