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VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO, ECCO LE NUOVE ANNATE (2010 E RISERVA 2009) DEL BIANCO DI TOSCANA “CANTATO” DA DANTE, BOCCACCIO, MICHELANGELO, LORENZO DE MEDICI E MANZONI. E OGGI UNA PRODUZIONE DI 5 MILIONI DI BOTTIGLIE E 14 MILIONI DI EURO DI FATTURATO

Italia
La Vernaccia di San Gimignano citata nel Decamerone di Boccaccio

Pochi vini al mondo, o forse nessuno, può vantare una serie di “sponsor” tanto famosi quanto la Vernaccia di San Gimignano, prima Doc italiana nel 1966 (e poi Docg dal 1993), ma di cui già si hanno documenti dal 1200, quando negli “ordinamenti delle gabelle” del Comune di San Gimignano si riporta l’imposizione di una tassa di tre soldi per ogni soma di Vernaccia venduta fuori del territorio comunale. E ne scrissero Dante, nel canto 24 del Purgatorio della Divina Commedia, Boccaccio, a più riprese nel suo Decameron, il grande Michelangelo Buonarroti in versione “poeta”, che la descrive come vino che “bacia, lecca, morde, picca, punge”, e Lorenzo De Medici. Oggi, a San Gimignano, hanno debuttato le nuove annate, due millesimi molto buoni, dai nostri assaggi: il 2010, fresco, con una bella acidità e un buon bagaglio aromatico, e la Riserva 2009, annata più calda, meno intensa negli aromi ma più grassa e larga. Ad oggi di Vernaccia Docg vengono prodotte 5 milioni di bottiglie, di cui una buona metà destinata all’export, per un fatturato, nel 2010, di 14 milioni di euro per le 74 aziende associate al Consorzio.

Chissà se nel futuro la Vernaccia di San Gimignano potrà vantare altri testimonial di tale livello? Intanto ne ricordiamo un altro di una certa fama: Alessandro Manzoni, che nei Promessi Sposi lo racconta come uno dei vini più amati da Don Rodrigo...

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