02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

FUMATA NERA AL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO: PER SAPERE SE VERRÀ INTRODOTTA UNA PERCENTUALE DI UVAGGIO DIVERSO DAL SANGIOVESE NEL ROSSO DI MONTALCINO DOVREMO ATTENDERE 3 MESI. RINVIATA LA VOTAZIONE PER LA MODIFICA DEL DISCIPLINARE

Nulla di fatto sul fronte della modifica del disciplinare di produzione del Rosso di Montalcino: nei giorni scorsi era stata prospettata, appunto, la modifica del “regolamento” da seguire per produrre il “fratello minore” del più blasonato Brunello di Montalcino, che - come questo - è un vino monovitigno, 100% Sangiovese.

Nato in tempi relativamente recenti (marchio Doc dal 1983) e secondo vino del territorio di Montalcino, il Rosso di Montalcino è in sofferenza da alcuni anni, e già da tempo alcuni produttori avevano proposto una modifica nell’uvaggio, con l’introduzione di una percentuale minima di altri vitigni. Proposta che, in questi ultimi tempi, aveva trovato terreno fertile nel cda del Consorzio del Brunello di Montalcino, con la quasi totalità dei consiglieri favorevoli alla modifica (14 su 15, pare). La votazione in assemblea era prevista per oggi, ma questa ha deciso di rinviare la decisione, prendendosi una proroga di 3 mesi, per valutare meglio ogni elemento tecnico utile alle modifiche eventuali. Siamo, insomma, in una situazione di stallo a Montalcino, nel “regno” del Sangiovese più famoso d’Italia, la patria del Brunello.

Nell’attesa di una decisione definitiva per un Rosso di Montalcino, sicuramente da distinguere dal “fratello maggiore”, e al tempo stesso da proteggere dalla “de-territorializzazione”, una certezza deve assolutamente restare, e resta: che il Brunello di Montalcino sia sempre Sangiovese al 100%.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli