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LA CINA CHIAMA, L’ITALIA RISPONDE. MA, STAVOLTA, NEL PEGGIORE DEI MODI. INDAGATA, SECONDO ALCUNI RUMORS, UN’AZIENDA VINICOLA DI ORVIETO PER BOTTIGLIE CON ANNATE FALSIFICATE, DA VENDERE SUL MERCATO CINESE

Eravamo abituati a “subire” i falsi prodotti made in China, ora la situazione potrebbe essersi ribaltata. Stando ai rumors, alcuni vini italiani, destinati al mercato cinese, sembrerebbero presentare annate falsificate: sarebbe questa la frode che sta dietro a perquisizioni e sequestri eseguiti ad Orvieto in questi giorni, nell’ambito di una più vasta indagine della Squadra Mobile della Questura di Roma (fonte: www.orvietosi.it). 5.000 bottiglie “indagate”, con il sospetto che le annate in etichetta non corrispondano alla reale età del vino: in pratica bottiglie “retrodatate”. Una possibile frode, meritevole, a quanto pare, di chiarimenti, sotto molto punti di vista. Le perquisizioni degli uomini della Mobile, infatti, avrebbero interessato un’azienda locale, la sede legale romana della stessa società e almeno due abitazioni private. Insomma, un’indagine decisamente delicata che potrebbe riservare importanti risvolti.

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