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“ABBIAMO FATTO L’ITALIA, ORA DOBBIAMO FARE GLI ITALIANI”: E IL VINO FECE LA SUA PARTE, LASCIANDO ALLA STORIA VINI INDIMENTICABILI (GAJA, SAN GUIDO, ANTINORI, BIONDI SANTI), PROTAGONISTI DI UNA “COLLEZIONE” DI DEGUSTAZIONI AIS (TORINO, DAL 18 MARZO)

“Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”: se c’è un elemento che ha tradotto in essere questo storico motto di Massimo D’Azeglio, quello è il vino, patrimonio comune del Belpaese, che ha lasciato alla storia d’Italia, intrecciandosi con le vicende dalla sua nascita ad oggi, etichette uniche ed indimenticabili, frutto della passione di vigneron e famiglie del vino, molte delle quali produttrici fin dagli albori dell’Unità, da Gaja a Tenuta San Guido, da San Leonardo a Bartolo Mascarello, da Bruno Giacosa a Marchesi Antinori, fino a Tenuta dell’Ornellaia, Florio, Barone Ricasoli, Tenute Sella, Roberto Voerzio, Biondi Santi e Giacomo Conterno. Ecco i protagonisti di “Italia 150: i vini che hanno fatto la storia d’Italia”, una vera e propria “collezione” di 13 prestigiose ed irripetibili degustazioni con i miti del vino e le bottiglie più rare nelle annate più grandi dal Piemonte alla Sicilia, promossa da Ais-Associazione Italiana Sommelier Piemonte, dal 18 marzo all’11 novembre, alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, per la storica ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. (info: www.aispiemonte.it).
La storia del vino incontra così la storia italiana - le degustazioni fanno parte di Esperienza Italia 150° (Torino, Marzo-Novembre) - di cui rappresenta non solo un forte e distintivo elemento culturale, ma soprattutto un patrimonio comune, al di là delle vicende politiche, economiche e sociali che hanno tenuto a lungo diviso il territorio della Penisola. E lo fa con 13 incontri-degustazione con alcune fra le più importanti aziende vinicole italiane, che hanno influenzato la storia enologica degli ultimi 150 anni. cantine di antica fondazione, rappresentanti della migliore tradizione nazionale, protagoniste in tutte le fasi della nostra storia unitaria, ma anche aziende di più recente fondazione, capaci tuttavia di imporre in Italia e nel mondo l’unicità e la straordinaria qualità del vino italiano.
Ogni appuntamento sarà un’occasione unica per degustare una sequenza di grandi annate (spesso difficilmente reperibili) dei vini selezionati e di incontrarne i produttori: la prima grande degustazione sarà dedicata allo Sperss Gaja (18 marzo) - le annate? 2004, 2003, 2001, 1999, 1997 e 1989 - seguito dal Sassicaia della Tenuta San Guido (19 marzo); sarà dunque la volta del San Leonardo della Tenuta San Leonardo (6 aprile), e, quindi, del Barolo firmato Bartolo Mascarello; e poi il Barbaresco secondo Bruno Giacosa (6 maggio), il Tignanello di Marchesi Antinori (7 maggio) e il Masseto della Tenuta dell’Ornellaia dei Marchesi de’ Frescobaldi (8 giugno); a seguire, non possono mancare il Marsala Riserva Storica Florio (22 settembre), il Chianti Classico Castello di Brolio Barone Ricasoli (23 settembre), il Lessona Tenute Sella (14 ottobre), il Barolo Brunate Roberto Voerzio (15 ottobre), il Brunello di Montalcino Biondi Santi (10 novembre) e, per finire, Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno.

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