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GAMBERO ROSSO, LA SAGA CONTINUA. E BONILLI RIVELA: “IL PROPRIETARIO DEL GAMBERO È PAOLO PANERAI, A CUI HO VENDUTO LE QUOTE DI MAGGIORANZA NEL 2006”. MA L’EDITORE, PROPRIETARIO DI CLASS EDITOR, SMENTISCE CATEGORICAMENTE

Sviluppi nella “Gambero Rosso story”. È Stefano Bonilli a lanciare la “bomba” alla testata “Il Fatto Quotidiano” (www.ilfattoquotidiano.it) ... il vero proprietario del Gambero sarebbe Paolo Panerai, patron di Class Editori. Il quale, però, smentisce categoricamente.
Panerai, stando al Bonilli-pensiero, sarebbe diventato il proprietario di maggioranza della Gambero Rosso Holding Spa nel 2006: quando fu fondata la Città del Gusto, a Roma, l’investimento fu di 10 milioni di euro, la metà messa sul piatto proprio dalla Gambero Rosso Holding (i soci fondatori), l’altra metà dal duo Promotor International Spa - Interbanca. Ma questi ultimi, a seguito del deficit di 2 miliardi alla fine del primo anno (2005), rifiutarono di ripianare il disavanzo. E quindi, sostiene Bonilli, nel 2006 sarebbe stato proprio lui a contattare Paolo Panerai, vendendo ad Euroclass Multimedia Holding Sa, società che controlla Class Editori, le quote di maggioranza, detenute dalla Food & Wine Factor, attraverso la quale i soci controllavano la holding.
Perché, allora, l’attuale proprietà del Gambero non risulta riconducibile all’editore milanese? Perché - sempre secondo quanto detto da Bonilli - “Panerai si è avvalso della Compagnia Fiduciaria Nazionale per mantenere il tutto riservato ed evitare i problemi del conflitto di interessi. Un anno dopo, col moltiplicarsi delle voci e indiscrezioni, Panerai ha chiesto il mio accordo perché il contratto fiduciante di Compagnia Fiduciaria Nazionale venisse trasferito da Euroclass a Food Fund srl, di Paolo Cuccia (4%) e sua moglie (96%), in quanto aveva necessità di allontanare il più possibile il legame tra sé e il Gambero Rosso”.
“Panerai - ha concluso Bonilli - si è preso un gruppo con un marchio fortissimo, mettendoci in prima battuta 2,2 milioni di euro, e in seconda battuta altri 2 milioni. Cioè con 4 milioni di euro si è impadronito di un gruppo che aveva fra i 16 e i 18 milioni di euro di fatturato”.

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