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GLI INTERVENTI DELLA REGIONE SARDEGNA PER RILANCIARE IL COMPARTO VITIVINICOLO: DAL 2012, IMBOTTIGLIAMENTO OBBLIGATORIO IN SARDEGNA DELLE DOC E GESTIONE UNITARIA DELLE ECCEDENZE DI VINO

Dal 2012 obbligo di imbottigliamento in Sardegna per le Doc ed un unico soggetto per la gestione delle eccedenze dei vini a denominazione isolani e per la loro collocazione nel mercato; premio di 200.000 euro per le aziende vitivinicole che si aggregano e di 200.000 euro ad ogni gruppo aggregante. Ecco i punti del programma di rilancio del comparto vitivinicolo della Regione Sardegna, predisposto dall’assessorato regionale dell’agricoltura.

Il provvedimento risponde a quanto contenuto nell’articolo 5 della legge regionale 15/2010 in materia di miglioramento dell’offerta produttiva e prevede la destinazione di 5 milioni di euro finalizzati all’aggregazione delle imprese purché dotate di impianti di trasformazione e/o di imbottigliamento per la commercializzazione delle eccedenze, venendo a formare la cosiddetta “Stanza di compensazione”.

“Il progetto - spiega l’assessore all’agricoltura della regione Sardegna Andrea Prato - ha l’obiettivo di gestire unitariamente le eccedenze per evitare sia la proliferazione del vino, che andrebbe altrimenti oltre Sardegna, e sia per garantire un reddito adeguato agli agricoltori senza svilire il prezzo del prodotto. Ad ogni azienda aggregata saranno concessi, in regime de minimis, 200.000 euro mentre un altro contributo di 200.000 euro sarà corrisposto ad ogni gruppo aggregante (che dovrà rappresentare almeno 10 aziende). Da parte loro, le cantine aggregate dovranno impegnarsi a non commercializzare in proprio le eccedenze, che saranno invece gestite dalla “Stanza di compensazione”, e, all’atto dell’aggregazione, a conferire alla società aggregante 2.000 quintali di vino Doc o a monte del Doc eventualmente compensabili in parte con l’annata futura”.

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