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SICILIA, AVANGUARDIA DELL’ENOLOGIA MADE IN ITALY. DALL’ATTENZIONE AL PAESAGGIO ALLE INNOVAZIONI TECNICHE, PASSANDO PER LA PROMOZIONE DEI VITIGNI AUTOCTONI. ATTILIO SCIENZA: “UNA PRODUZIONE IN ARMONIA CON L’AMBIENTE, CHE VALORIZZA IL TERRITORIO”

Italia
Un suggestiva immagine della Sicilia

Quando, per l’Italia, arrivò il momento di diventare una sola nazione, il territorio era sì favorevole alla coltivazione della vite, ma ancora primeggiava una viticoltura promiscua, tecniche di vinificazione imperfette, e si esportava appena l’1% della produzione. Questo risicato 1% era rappresentato da un vino: il Marsala. Insomma, subito dopo la metà dell’Ottocento il territorio vinicolo più all’avanguardia, in fatto di tecniche di vinificazione, di impianti e di export era la Sicilia. A 150 anni da allora, l’isola è intenzionata a tornare ad essere il centro nevralgico dell’eno-avanguardia nazionale. La vetrina dello stato di avanzamento dell’enologia siciliana è “Sicilia en primeur” (Ragusa, 10-13 marzo), dove 40 aziende faranno vedere di cosa sono stati capaci i produttori. Trovando, come spiega a WineNews il professor Attilio Scienza, un equilibrio con il paesaggio, inserendo la viticoltura in un contesto sociale ed ambientale, salvaguardando la diversità biologica e culturale, con vini meno “muscolari”, meno alcolici e più eleganti.
“La Sicilia si sta orientando bene - dice Attilio Scienza - dato che sta selezionando i vitigni autoctoni per omologarli come “cloni”. Inoltre, sta promuovendo la viticoltura di precisione, con misure scientifiche; poi c’è il progetto “SOStenibile”, mirato all’equilibrio tra vigneti e paesaggio, per valorizzare i territori”. Tutto questo è possibile, in Sicilia, individuando non già un territorio regionale, troppo vasto e complesso, ma tanti territori, ognuno con le proprie specifiche.
A “Sicilia en primeur” si potrà assaggiare il meglio dell’enologia siciliana: dalle etichette espressione di vitigni autoctoni alle grandi uve internazionali. Esempi? Da Centopassi, iniziativa enoica nata sui terreni confiscati alla mafia, ai vini di Planeta, Tasca d’Almerita, Donnafugata ... cantine che hanno rilanciato la Sicilia del vino. Insieme anche ad Abraxas, Alessandro di Camporeale, Arianna Occhipinti, Avide, Baglio del Cristo di Campobello, Baglio di Pianetto, Benanti, Viticultori Associati - Canicattì, Cantine Rallo, Cantine Settesoli, Caruso e Minini, Castellucci Miano, Centopassi, Cos, Cottanera, Cusumano, Etna Rocca d’Api, Fazio, Feudi del Pisciotto, Feudo Arancio, Feudo di Santa Tresa, Feudo Maccari, Feudo Principi di Butera, Firriato, Graci, Maggio Vini, Marabino, Masseria del Feudo, Palari, Pupillo, Tenuta di Fessina, Tenute Rapitalà, Terre di Giurfo, Valle dell’Acate. Esempi di come - in fatto di enologia - questa terra non sia seconda a nessun’altra, in Italia. E, forse, non solo.
Info: www.assovinisicilia.it

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