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SOMMELLERIE, LA TENDENZA È ROSA: AUMENTANO LE DEGUSTATRICI PROFESSIONALI DI VINO. LE CARTE VINCENTI? PIÙ “NASO” E PIÙ “ANIMA” DEGLI UOMINI. A DIRLO, A WINENEWS, È DANIELA SCROBOGNA (ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER, ROMA)

Molto è stato detto sulle donne ed il vino, il loro rapporto con il nettare di Bacco, le enologhe “en rose”, le cantine guidate dal gentil sesso. Ma c’è un aspetto ancora non abbastanza considerato: il rapporto tra donne e sommellerie. D’altronde, è finito il tempo in cui l’argomento vino era assoluto ed esclusivo argomento ad appannaggio dell’universo maschile, oggi le donne sono sempre più protagoniste di questo mondo, che siano semplici appassionate, enotecarie o sommelier. E, se consideriamo che l’olfatto femminile è più sviluppato - come ormai la scienza ha dimostrato - di quello maschile, è conseguente vedere nelle donne i sommelier più “naturali”. “La sommellerie non è più vista dalle donne solo come una rivalsa sugli uomini o come una via di emancipazione - dice, a WineNews, Daniela Scrobogna, responsabile della didattica dell’Associazione Italiana Sommelier di Roma - ma come un ramo professionale consolidato. La conoscenza del mondo del vino è ormai allo stesso livello maschile: le donne che frequentano i corsi sono molto motivate, intraprendono questa carriera in un modo nuovo, moderno”. Ma qual’è la tendenza - per così dire - numerica dei sommelier “in gonna”? “Diciamo che la percentuale è del 60% per gli uomini e del 40% per le donne, almeno nel Lazio”, continua Daniela Scrobogna. “Ma la cosa più importante, al di là delle cifre, è che, oggi, vedere una donna sommelier non è più strano, e ci sono dei capo-servizio donne più brave degli uomini, sanno organizzare meglio, sono molto professionali”. Insomma, avrebbero una “marcia in più”. Ma perché? “Le donne hanno una sensibilità che permette loro di percepire sfumature nascoste, nel vino, che a volte l’uomo non avverte. Nella degustazione la donna mette più poesia, più anima”.

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