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LA NOUVELLE VAGUE DEL VINO BIANCO: ADESSO SI DECLINA IN ANNATE, RISERVE E CRU, RIVOLGENDOSI AD APPASSIONATI SEMPRE PIÚ ESIGENTI E SOFISTICATI. MICHELE BERNETTI (UMANI RONCHI): “IL NOSTRO VERDICCHIO TRA RIVE DROITE E RIVE GAUCHE”

La riscossa del bianco: dopo anni di sudditanza dai vini rossi, da sempre privilegiati dagli amanti del buon bere per la loro complessità e longevità, finalmente i vini bianchi vivono la loro nouvelle vague, declinandosi in annate, riserve e cru, capaci ormai di attirare i palati più esigenti e sofisticati. Una tendenza confermata da Michele Bernetti di Umani Ronchi, una delle griffe più conosciute e prestigiose delle Marche.

“Abbiamo riscontrato una nuova vivacità attorno ai nostri bianchi, sia in termini di aumentato interesse, sia in termini numerici. Oggi c’è una grande attrazione verso diverse “declinazioni” dello stesso vitigno, in particolare il Verdicchio, con un interesse da parte di un numero crescente di appassionati, che ci invitano a proporre e soprattutto diversificare l’offerta di questo vino, al punto da introdurre diverse tipologie, cru e riserve. Ecco perché stiamo proponendo “verticali” di Verdicchio, degustazioni per apprezzare la differenza tra “riva destra” e “riva sinistra” dell’Esino (il fiume che attraversa la zona di produzione), insomma tutte cose che qualche anno fa sarebbero state impossibili anche da pensare”.

Va anche detto - continua Bernetti - che paga l’aver investito in maniera cospicua, sia in termini di comunicazione e attività commerciale in tutto il mondo, sia in termini di investimenti in vigneti (100 ettari di proprietà nelle zone migliori del Verdicchio Classico di Jesi, in buona parte rinnovati, salvo alcune parti lasciate volutamente con vigneti “vecchi”) e di grande attenzione in cantina. Parallelamente, abbiamo notato un continuo interesse anche verso altre tipologie di bianco, quali ad esempio il Pecorino - che noi produciamo in Abruzzo - e che in questa prima parte dell’anno ha fornito lusinghieri risultati di vendita. In termini di vendite nel mercato nazionale, la performance del primo trimestre 2011 ha visto in generale un + 15%, quasi interamente costituito da aumento di vendite di vini bianchi. Anche sui mercati esteri, di cui godiamo di un punto di vista privilegiato (la nostra quota export è del 70%, in 60 Paesi), possiamo parlare di discreta performance dei vini bianchi. A questo risultato ha senz’altro contribuito il lancio di un nuovo vino, chiamato Babylon, un uvaggio tra 2 autoctoni marchigiani (Verdicchio e Passerina) e il Sauvignon Blanc”.

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