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IN INGHILTERRA IL GOVERNO CONTINUA A COLPIRE IL COMPARTO “BEVERAGE” CON LE TASSE. RIPERCUSSIONI, EVIDENTEMENTE, ANCHE PER IL VINO. “SEMPRE PIÙ DIFFICILE TROVARE UNA BOTTIGLIA DECENTE A MENO DI 10 STERLINE”, PER PATRICK SANDEMAN (“LEA & SANDEMAN”)

Il Cancelliere George Osborne (Ministro delle Finanze) ha confermato il proseguimento della tassazione più elevata sull’alcol, misura avviata già dal governo precedente. L’aumento è del 2% oltre all’inflazione fino al 2015. Con l’inflazione al 5%, i consumatori avranno quindi un aumento delle tasse del 7,2% che equivale ad un aumento di più di £ 0,15 per una bottiglia di vino (75cl) di più di £ 0,54 per una bottiglia di alcolico (70 cl) e di più di £ 0.04 per una pinta di birra.

“Questo aumento della tassazione penalizzerà soprattutto i vini a basso costo. Sarà sempre più difficile trovare vini decenti sotto le 10 sterline”, spiega Patrick Sandeman di “Lea & Sandeman”. Jeremy Beadles, ceo della Wine & Spirit Trade Association si rammarica del fatto che l’escalation delle tasse aumenterà la pressione sulle famiglie, minando le possibilità di crescita del settore delle bevande.

“Con quasi due milioni di posti di lavoro in questo settore - osserva - il Cancelliere ha perso l’occasione di partecipare al recupero di un settore importante dell’economia del Regno Unito”.

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