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“PRESTO L’ITALIA ESPORTERA’ PIU’ DI VINO DI QUANTO NE CONSUMA”. NE E’ CONVINTO IL PRESIDENTE DI FEDAGRI MAURIZIO GARDINI. “IL MERCATO INTERNO STA ARRETRANDO NEGLI ULTIMI ANNI MENTRE CONTINUA A CRESCERE LA DOMANDA ESTERA”

“Presto l’Italia esporterà più vino di quanto consuma”. Parola del
presidente di Fedagri Confcooperative Maurizio Gardini che oggi a
Vinitaly ha tracciato un bilancio dell’export vitivinicolo nazionale e
di quello del mondo cooperativo. “Nel 2010 - ha ricordato - le
esportazioni di vino italiano hanno raggiunto la quota record di 22
milioni di ettolitri. Di contro i consumi di vino in Italia sono fermi
a quota 24,5 milioni, in leggera ma continua flessione rispetto
all’anno precedente. Se questo trend si confermerà anche nei prossimi
anni, l’Italia sarà presto un Paese exported oriented, con una
tendenza ad esportare più di quanto consuma. In vista di un tale
traguardo, occorre lavorare per essere in grado di riuscire a
governare quello che, di fatto, rappresenterà un cambiamento epocale”.
Dal canto loro, è stato ricordato, le cantine cooperative hanno una
forte propensione all’export, e le vendite estere valgono oltre il 34%
dei fatturati, con una crescita del 18% nel 2010. Per l’anno in corso
Gardini ha spiegato che ci sono alcuni segnali positivi specie perché
“il cattivo andamento metereologico registrato in alcuni paesi, come
ad esempio l’Argentina, li porterà a presentarsi con minore
aggressività sui mercati internazionali. Il 2011 segnerà un ulteriore
elemento di positività che potrebbe avere anche una coda nel 2012”.
Fedagri ha poi presentato due case history di successo del mondo
cooperativo: la friulana Vivai cooperativi di Rauscedo (presentata da
Giorgio Giacomello), realtà leader per la produzione e
commercializzazione di 430 varietà di barbatelle che nel 2010 ne ha
esportate 26 milioni in 32 Paesi, e la Cavit di Trento, (illustrata
dal direttore generale Enrico Zanoni), che è stato spiegato, è il
primo esportatore italiano negli Stati Uniti. Zanoni ha
sottolineato come “i primi mesi del 2011 stanno indicando crescita
dell’8% legata non solo a un aspetto congiunturale ma che è legata al
fatto che stiamo recuperando spazio rispetto ad altri competitor per
quanto riguarda l’appoccio a determinati mercati. Non c’e’ modello
unico di approccio ai mercati. Anche nei mercati maturi, come anche
quello interno, è possibile registrare una crescita. Noi ad esempio
crediamo molto nello spumante che ad oggi e’ sottoperformante e che ci
dovrà veder crescere nei prossimi anni”.

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