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L’ASTI AL CONTRATTACCO: PARTE DALLA RUSSIA LA GUERRA ALLE BOLLICINE PIEMONTESI “TAROCCHE”. TRE AZIENDE USANO NOMI DEL TIPO “ASTI SANTINO”, “LADY’S ASTI” E “MOSCATO D’ASTO”: ED ANCORA “ASTI FIESTA”, “ASTI BORTOLI” E “ASTI SV”

Italia
Asti al contrattacco nel mercato mondiale

Una vera e propria guerra alle bottiglie di Asti Spumante contraffatte dopo che, in Russia, sono state recentemente messe in commercio bottiglie “tarocche” da parte di tre aziende che producono “Asti Santino”, “Lady’s Asti” e “Moscato d’Asto”, e dopo che sono state contestate con successo tre domande di marchio relative a vini per “Asti Fiesta”, “Asti Bortoli” e “Asti SV” già presenti nella grande distribuzione. Il Consorzio per la tutela dell’Asti Docg (info: www.astidocgblog.com) ha dato appuntamento per domani a San Pietroburgo per illustrare tutte le azioni legali intraprese contro le aziende russe che producono falsi. Comincia così la battaglia legale a livello internazionale per tutelare il brand, proprio nel 2011 anno in cui il Consorzio supera il traguardo delle 100 milioni di bottiglie vendute nel mondo.
Nella conferenza, di scena nel Consolato italiano di San Pietroburgo, il presidente del Consorzio Paolo Ricagno ricorderà che “a livello comunitario, si definisce con Dop il nome di una regione, di un luogo determinato, di un paese che serve a designare un vino le cui caratteristiche siano legate a un particolare ambiente geografico e ai suoi fattori naturali e umani, a condizione che le uve da cui è ottenuto provengano esclusivamente da tale zona geografica e sia ottenuto da varietà di viti appartenenti alla specie vitis vinifera.
Nella Federazione russa, la denominazione di origine protetta “Asti” è stata riconosciuta a seguito di deposito avvenuto il 4 giugno 2008.
In conferenza, inoltre, un sommelier offrirà in degustazione le principali etichette di Asti Docg e Moscato d’Asti Docg e spiegherà come distinguerli dai prodotti contraffatti.
L’Asti Docg e il Moscato d’Asti godono di ampia popolarità e vengono esportati in tutto il mondo. Attualmente sul mercato russo sono presenti 14 etichette. Ma con la crescita di popolarità del prodotto il problema delle contraffazione è diventato più pressante. Visti la complessa composizione chimica, le fasi tecnologiche della produzione e i fattori economici, quello dei prodotti enologici è uno dei gruppi più difficili da identificare fra le bevande alcoliche, per cui la sua contraffazione è stata sempre così diffusa. Per questo il Consorzio dell’Asti pone come suo scopo principale la cura dell’alta qualità del prodotto e svolge politica attiva di tutela dei consumatori dalle contraffazioni. A tale fine cerca di fornire informazioni concrete ed esaurienti sulle tecnologie e i processi di produzione del vino, ed anche aumentare in genere il livello di conoscenza dei cittadini sulle tradizioni e la cultura enologiche. Con questa ottica è stato sviluppato un programma speciale volto alla tracciabilità del prodotto che consente, attraverso la lettura del codice di registrazione della bottiglia, di rintracciare tutte le fasi di produzione del vino: dalla data di vendemmia, fino al luogo del suo imbottigliamento.

Focus - In Russia 5 milioni di bottiglie contraffate, 8 milioni quelle regolari
Sono 5 milioni le bottiglie di Asti Docg contraffatte nel mercato russo, sugli 8 milioni di bottiglie regolari: è il dato clamoroso comunicato a San Pietroburgo dal Consorzio per la tutela dell’Asti Docg. “Che i numeri fossero elevati lo sospettavamo, ma non pensavamo che si potesse trattare di quattro, cinque milioni di bottiglie. Partiranno subito azioni giudiziarie per chiederne il ritiro dal mercato”, ha annunciato Paolo Ricagno, presidente del consorzio.

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