02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LO STRANO CASO DELL’ISTITUTO VITE VINO DELLA REGIONE SICILIANA: UN ENTE PUBBLICO CHE FUNZIONA, CHE I PRODUTTORI CONSIDERANO IMPORTANTE, MA CHE RISCHIA LA CHIUSURA PER I TAGLI IN FINANZIARIA. MA TUTTA LA FILIERA ENOLOGICA DELL’ISOLA DICE “NO”

Quando c’è qualcosa di pubblico che funziona, perché non chiuderlo? È lo strano caso dell’Istituto Vite Vino della Regione Siciliana, la cui vita sarebbe messa a rischio dalla “finanziaria” siciliana, che punterebbe ad accorpare tanti enti regionali per ridurre le spese. Compreso l’“Irvv”, un ente che funziona bene, che lavora, che è stato protagonista, insieme ad alcuni eccellenti produttori e agli addetti ai lavori, del rinascimento enologico dell’isola, con la qualificazione dei vini che ha portato indiscutibili benefici all’immagine della Sicilia intera. Ora il Governatore Lombardo parrebbe intenzionato ad una marcia indietro sulla questione, visto anche il “no” alla chiusura pronunciato all’unisono da produttori vinicoli ed organizzazioni di categoria.
“La soppressione dell’Istituto Regionale Vite e Vino sarebbe una iattura, perché viste le sfide che ci attendono nei prossimi anni non mi sembra il momento di fare a meno dell’Istituto, che in Sicilia ha un ruolo importantissimo e strategico per le dimensioni del business del vino” spiega a WineNews Alessio Planeta, alla guida insieme a Santi e Francesca, della celebre cantina siciliana. “In primo luogo per la Doc Sicilia che è ormai in dirittura d’arrivo, e in questo l’Irvv ha un ruolo importante, perché è l’organismo che rilascia le certificazioni. Speriamo che prevalga il buonsenso. Questa posizione è largamente condivisa in Sicilia, dove i consorzi di tutela o sono deboli o non esistono affatto, perciò è importante che l’Irvv resti operativo: soprattutto per la questione delle certificazioni. Bloccare l’Istituto vuol dire bloccare l’enologia siciliana, poi c’è anche l’importante ruolo nella promozione, nella ricerca. Negli anni ‘80 c’è stato un grosso sforzo innovativo in fatto di enologia, ricerca,viticoltura e promozione, i cui frutti, poi, sono stati raccolti da tutti i produttori siciliani e hanno costituito le basi del rilancio vinicolo dell’isola. Anni in cui è arrivato Giampaolo Fabris, Giacomo Tachis, Attilio Scienza. Mi auguro che l’Irvv resti attivo, anche perché l’enologia è una delle poche cose che funzionano in Sicilia, grazie anche al suo lavoro.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli