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ANCHE IL FRIULARO VUOLE LA SUA DOCG. E I PRODUTTORI DELL’ANTICO VINO ROSSO PADOVANO, INSIEME ALLA REGIONE VENETO, INIZIANO LE PROCEDURE PER OTTENERE LA DENOMINAZIONE. LA N. 13, PER LA REGIONE CHE CONSOLIDA COSI’ IL SUO “ENO-PRIMATO”

A pochi giorni dall’annuncio del cammino verso la Docg per il Montello Rosso, anche per un altro antico vino veneto, il Friularo, rosso del territorio padovano che nasce nella zona di Bagnoli di Sopra, è arrivata l’ora delle Denominazione d’Origine Controllata e Garantita. E i suoi produttori insieme alla Regione Veneto hanno avviato le procedure per l’ottenimento della Docg, che porterebbe la regione primatista in Italia nel valore del vino (oltre 1,130 miliardi di euro), e con una produzione di più di 8 milioni di ettolitri l’anno, dei quali 3,25 milioni a denominazione, alla Docg n. 13, dopo appunto quella del Montello Rosso. L’audizione pubblica con il Comitato Nazionale per la Tutela e la Valorizzazione delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche Tipiche dei Vini per la richiesta di riconoscimento della “Garantita” per i vini “Bagnoli Friularo” o “Friularo di Bagnoli”, con la relativa modifica del disciplinare di produzione della Doc “Bagnoli di Sopra” o “Bagnoli”, è in programma domani a Bagnoli. “Anche la Doc Bagnoli, che ha il suo perno appunto nel Friularo, particolare biotipo del Raboso Piave, vitigno autoctono di antica tradizione veneta, nonostante la sua età relativamente giovane - sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato - ha diritto di guadagnarsi la Docg”.

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