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NEL 2011 PARTENZA CON IL BOTTO PER IL GRUPPO CAMPARI: RICAVI A +14,9%, CON IL SETTORE VINI, CINZANO IN TESTA, A TIRARE LA VOLATA. E IL “SENTIMENT”, PER IL FUTURO, È POSITIVO

A leggere certi dati verrebbe voglia di pensare che la crisi sia stata solo un brutto sogno. Non è così, ovviamente, certi risultati fanno sperare che le cose non vadano poi così male: nei primi trimestre 2011, il colosso del beverage Campari ha visto i ricavi crescere del 14,9%, a 268 milioni di euro, oltre ogni migliore attesa, con il settore vini, vermouth Cinzano in testa, che ha fatto segnare un bel 32,7%. Tra le voci positive, bene anche gli spirits a +16%. Piccola battuta di arresto per i soft drink, in calo del 7%. L’ebitda è stato pari a 68,5 milioni di euro (+17% anno su anno) e l’ebit si è attestato a 61,6 milioni, salendo del 17,4% sul primo trimestre 2010 e migliore dei 56,6 milioni stimati dal consenso. A livello di singolo Paese, le vendite nel mercato italiano hanno pesato per il 37,7% del totale (44,6% nel primo trimestre 2010), in calo del 2,9%. Nel resto d’Europa, invece, le vendite hanno registrato un aumento del 39,7%, nelle Americhe del 16,4% e nel resto del mondo addirittura del 64,4%. E il “sentiment” per il futuro è positivo, ha detto il Ceo del gruppo Campari, Bob Kunze-Concewitz. Certo, sono in pochi ad avere la forza commerciale e comunicativa di Campari. Ma se il vento torna a soffiare in modo positivo è un bene per tutti.

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