NONOSTANTE LA CRISI, REGGONO I VINI DERIVANTI DA APPASSIMENTO DELLE UVE INCREMENTANDO IL LORO FATTURATO. IL LORO SEGRETO? VERRA’ SVELATO AD ORVIETO (19-21 MAGGIO) DA OLTRE 100 ESPERTI DEL SETTORE, PROVENIENTI DALLE MAGGIORI UNIVERSITA’ ITALIANE

In un periodo di stagnazione economica come sono stati gli ultimi due anni e che ha toccato anche il settore enologico, i vini derivanti da appassimento delle uve hanno avuto un trend di crescita commerciale. L’interesse per questa tipologia di vini è crescente sia da parte dei produttori ma soprattutto da parte dei consumatori che hanno trovato in questi vini delle caratteristiche aromatiche di originalità. Tanto che oltre 100 esperti del settore, provenienti dalle maggiori università italiane si incontreranno dal 19 al 21 maggio, ad Orvieto, per un corso di formazione su “Appassimento delle uve e qualità dei vini”: un progetto promosso dall’Università degli Studi della Tuscia con il Consorzio dei vini di Orvieto, per informare i tecnici sull’importanza della gestione del vigneto inclusa la pratica di potatura e la difesa, sulla gestione delle condizioni di disidratazione - appassimento, sulle modificazioni delle frazioni aromatiche e fenoliche e sulle tecniche di vinificazione con attenzione all’aspetto microbiologico e filtrazione (info: www.consorziovinidiorvieto.it).
Il corso avrà fra i relatori nomi prestigiosi del panorama italiano e internazionale come Riccardo Cotarella, uno dei più stimati enologi del nostro Paese, Luigi Moio, professore dell’Università Federico II di Napoli, Lorenzo Landi, enologo, Renzo Cotarella, direttore generale Antinori, Enrico Nicolis, professore dell’Università di Verona, Marco Simonit, specialista in tecniche di potatura, Osvaldo Failla, professore dell’Università di Milano, Maurizio Castelli, enologo, Giancarlo Scalabrelli, professore dell’Università di Pisa, Virginie Moine, direttrice scientifica Laffort, Juan Moreno Vigara, professore dell’Università di Cordoba, Denis Dubourdieu, professore dell’Università di Bordeaux.