02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

IL VINO DEL CANADA CHIEDE “LIBERTÀ” DI COMMERCIO: SEMPRE PIÙ VISITATORI NELLE CANTINE DEL PAESE, MA LA VENDITA DIRETTA È IMPOSSIBILE PER IL REGIME DI MONOPOLIO. E, CON UN MERCATO PRESSOCHÉ COMPLETAMENTE DOMESTICO, I PRODUTTORI CHIEDONO DI CAMBIARE

Enoturismo, fenomeno di successo e occasione di contatto diretto tra produttori e consumatori. Sempre che la legge lo permetta. In Canada, per esempio, le persone che vanno a visitare le cantine del Paese e vorrebbero portarsi a casa una bella bottiglia aumentano, ma il regime di monopoli del paese rende la pratica impossibile. Soprattutto in Ontario, introno al cui omonimo lago fioriscono tanti vigneti, dove le vendite sono controllate dal Liquor Contro Board. E siccome l’industria vinicola canadese è sempre più legata al mercato domestico, con le esportazioni passate del 15% del 2001 al 4% del 2010, i produttori chiedono di vedere facilitato il loro contatto diretto con i consumatori, quantomeno potendo vendere direttamente in cantina o spedendo loro il vino a casa.
Anche perché, secondo un report dell’istituto di ricerca canadese “Bmo”, il rendimento delle cantine è cresciuto del 7,6% all’anno dal fina dal 1998, ben oltre l’1% medio del settore beverage nel suo complesso. Segno che ai canadesi bere vino piace sempre di più.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli