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LA RINASCITA DEL BORDEAUX, TRA ESPORTAZIONI IN CRESCITA DEL 23%, UN NUOVO VINO PER I NEOFITI DEL GENERE (IL “CLARET”) E LA CONQUISTA DELLA CINA, TRA EDUCAZIONE E CONTRASTO ALLA CONTRAFFAZIONE

Nonostante l’annata 2011 si preannunci quantomeno “unica” a causa delle condizioni climatiche particolarmente bizzarre, il Civb - Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, fa sapere che i vini bordolesi hanno recuperato metà del volume delle esportazioni perso nel 2010, totalizzando un +23% delle vendite all’estero, soprattutto grazie alla Cina e ad Hong Kong. Certo, gli obiettivi del piano “Bordeaux demain” sono ancora lontani, ma gli strumenti per raggiungere quota 6,3 milioni di ettolitri di vendite in 5-8 anni (ad oggi siamo solo a 5,5 milioni) ed un fatturato di 4,6 miliardi di euro (oggi 3,5 miliardi) ci sono. A partire dal nuovo arrivato tra i vini di Bordeaux, un’idea che in realtà arriva da lontano, il “Claret”. Un nome già noto almeno agli inglesi, che nel XVIII secolo, il “secolo d’oro” della commercializzazione dei vini della Gironda, chiamavano con questo appellativo i vini rossi bordolesi: un marchio di cui la Civb ha da sempre mantenuto la proprietà e che dovrebbe caratterizzare vini semplici e leggeri, progettati per attrarre nuovi consumatori. Sempre per rinforzare la penetrazione nei mercati esteri, e difendere l’unicità del proprio prodotto, il Civb ha intrapreso anche un’attività di rilevazione delle bottiglie false, nei supermercati e negozi cinesi, che porterà avanti con le autorità giudiziarie del Paese della Grande Muraglia. Un problema di notevole importanza, visto che lo statunitense “Department of Homeland Security” stima che l’8% del Pil cinese proviene dalla vendita di merci contraffatte, dal vino alla moda. Ma oltre alla salvaguardia, c’è bisogno di cultura, ecco perché il Civb sta puntando forte sui corsi di educazione al vino in tutta la Cina, così da aiutare i consumatori a capire le etichette e le denominazione francesi, in tandem con Sopexa, la società per la commercializzazione del vino francese all’estero, che è impegnata in un piano analogo di formazione rivolto agli importatori del Celeste Impero.

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