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ANCHE IN PIEMONTE, REGIONE AL TOP DELLA QUALITÀ ITALIANA, LA VENDEMMIA È ALLA FINE CON I NEBBIOLO PER “SUA MAESTÀ” IL BAROLO. LE SENSAZIONI DI PRODUTTORI ECCELLENTI: PIO CESARE, DAMILANO E MARCHESI DI BAROLO. E INTANTO È TEMPO DEL TARTUFO BIANCO ...

Italia
Vigna in langa

Dici Piemonte, e dici la Regione al vertice della qualità italiana che, con in suoi grandi vini, Barolo in testa, è pressoché la più premiata da tutte le guide dei vini italiani. E anche tra le colline piemontesi i grappoli si avviano ad entrare tutti in cantina. Ma qual è lo stato dell’arte? “Siamo praticamente alla fine con il Nebbiolo”, spiega Augusto Boffa di Pio Cesare, storica cantina che da sempre lavora nel centro di Alba tra le antiche mura romane della città, e che oggi a Roma ha festeggiato i suoi 130 anni. “Abbiamo anticipato di 15 giorni, la quantità sarà tra il 10 e il 20% in meno, ma la qualità sarà molto buona, con grande concentrazione, fin troppo zucchero, alcolicamente molto ricca. Forse mancherà un po’ di equilibrio dovuto all’acidità, ma dal punto di vista della piacevolezza sarà una grande annata”.
Buone sensazioni anche per un’altra griffe piemontese, Damilano: “Dolcetto e Barbera sono ormai in cantina, e anche se hanno subito un po’ di appassimento la qualità dei vini non dovrebbe averne risentito - spiega il consulente enologo della cantina Beppe Caviola - e per i nebbioli da Barolo abbiamo iniziato la raccolta questa settimana, e sono state fondamentali le piogge di due settimane fa, che hanno scongiurato appassimenti. C’è la giusta acidità, e l’escursione termica giorno/notte degli ultimi tempi aiuta. Le uve sono molto belle, fanno ben sperare”. Pressoché a fine vendemmia anche la storica cantina Marchesi di Barolo, come spiega Ernesto Abbona: “per il Nebbiolo, abbiamo dovuto attendere qualche giorno in più, finché le temperature notturne hanno iniziato ad abbassarsi. I vini, molti ancora in piena fermentazione, si presentano concentrati, con tannini che li renderanno adatti ad un buon invecchiamento. Ci sono grandi aspettative”.
E, mentre sta per finire la vendemmia, in Piemonte arriva il tempo di un’altra eccellenza, il tartufo bianco. Per fare previsioni “è ancora molto presto - spiega Giorgio Barbotto, vice presidente dei cercatori di tartufo di Alba - ma l’annata si prevede ottima, migliore per qualità sul 2010, quando è mancato il caldo, minore però in quantità. E per i prezzi, al momento, si va dai 100 ai 200 euro all’etto per le pezzature piccole e medie, in linea sul 2010”.

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