02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

TRA RUSSIA, USA E ASIA: VINITALY TOUR 2011 GUARDA AL FUTURO. PER ESSERE NON SOLO PRIMO PROMOTORE DELL’ECCELLENZA DEL SISTEMA-VINO ITALIA NEL MONDO, MA ANCHE STRUMENTO DI FORMAZIONE E BUSINESS PER LA CANTINE ITALIANE SUI MERCATI ESTERI

Essere non solo il primo promotore dell’eccellenza del sistema-vino Italia nel mondo, ma anche strumento permanente di formazione e business per le cantine italiane sui mercati esteri, sempre più fondamentali: guarda al futuro il viaggio di “Vinitaly Tour” 2011 (www.vinitalytour.com) di VeronaFiere e Vinitaly (www.vinitaly.com), che porterà il meglio del vino italiano nei mercati più importanti del mondo.
Dalla Russia (Mosca, 12-13 ottobre), che è già più che una promessa, dove l’export delle etichette italiane cresce a doppia cifra, ma è messo a rischio dal blocco del rinnovo delle licenze degli importatori, agli Stati Uniti (17 ottobre, a Washington, e 19 ottobre, a New York) in cui l’Italia del vino ha un primato in valore e volume che va consolidato, fino all’Asia (Hong Kong, dal 3 al 5 novembre, con l’Italia partner country della Hong Kong International Wine & Spirits Fair, grazie a VeronaFiere, evento top per tutti i mercati asiatici) che promette grandissime soddisfazioni, ma sui cui c’è da lavorare tanto per colmare un gap culturale sul vino italiano, e un ritardo competitivo nei confronti della Francia.
Con “Vinitaly Tour”, VeronaFiere, si conferma sempre più ambasciatrice del sistema-vino Italia nel mondo, ma diventa anche strumento permanente di formazione e business per le imprese che vogliono e devono confrontarsi con mercati esteri lontani (in cui hanno perso anche partner istituzionali come Ice e Buonitalia), complicati e spesso sconosciuti nelle loro peculiarità, con l’estero che comunque vale ormai il 50% del fatturato complessivo delle cantine del Belpaese, che devono fare i conti con i consumi interni in strutturale calo, e l’export che conferma il suo trend di crescita ormai decennale. Ecco perché Vinitaly, kermesse tra le più importanti del mondo del vino a livello internazionale, con “Vinitaly Tour”, si candida ad essere non solo il più importante ed autorevole organizzatore di eventi di promozione delle eccellenze del vino italiano nel mondo, ma un’interfaccia costante tra le cantine italiane ed i player di mercato: importatori, distributori, consumatori. Così, ogni tappa di Vinitaly Tour, sarà un “blend” di momenti “business to business”, seminari di formazione per le cantine, con i contributi di stakeholders e opinion leader dei diversi mercati, ed eventi per il contatto diretto con il pubblico.
La prima tappa del “Vinitaly Tour” 2011 sarà la Russia (il 12 e 13 ottobre a Mosca) che, con 54 milioni di euro di vino importato nei primi 6 mesi 2011 (sui 44 del 2010), si conferma uno dei mercati più interessanti per il vino italiano. Mercato in cui il 68% del vino che si consuma è importato, e che promette benissimo per l’enologia tricolore, soprattutto per le bollicine, con il made in Italy che rappresenta il 60% di tutti gli “sparkling wine” stranieri. Ma che presenta anche molte difficoltà. Prima tra tutte, il complesso stato del rinnovo delle licenze degli importatori di vino italiano nel Paese da parte delle autorità russe, che mette a rischio l’approvvigionamento per i consumatori, e lo sbocco commerciale per i produttori, in un mercato che di vino ne chiede sempre di più (nel 2010, consumati più di 1 miliardo di litri). E proprio il focus “Stato dell’arte della distribuzione di vino in Russia: dialogo con importatori, distributori e stakeholders” aprirà il Vinitaly Russia 2011, dove i produttori potranno confrontarsi direttamente con alcuni dei più importanti importatori e distributori del Paese (da Igor Davtian e Mikhail Kukunov, general manager e import director di DP-Trade, a Valery Filatov, Ceo di JSC United Distributors, da Anatoly Korneev, vice president di Simple Ltd, a Elena Bardyugova di Rusimport).
Ma una volta che il vino è arrivato in Russia, va poi piazzato sul mercato, e qui entra in campo la promozione, a cui è dedicata la seconda sessione formativa, il 13 ottobre, “I migliori strumenti per promuovere il vino italiano sul mercato russo: media specializzati, Horeca, wine bloggers”, per capire dalla viva voce dei protagonisti quali sono le strade migliori per fa crescere la diffusione, l’immagine e il valore riconosciuto del vino italiano a Mosca e dintorni, considerato anche il fatto che l’80% del vino importato venduto in Russia passa per gli scaffali della gdo, e che, ad esempio, tra i motivi di scelta di una bottiglia su un’altra, il gusto pesa per il 95%, un brand già conosciuto per l’86%, il rapporto qualità prezzo per l’80%, e il Paese d’origine per il 78% (dati TsIFRRA, l’agenzia russa di ricerca per i mercati di bevande alcoliche).
Una formula che ha già dato prova del suo successo a Vinitaly, il più grande evento del mondo del vino di scena ogni anno a Verona, che mette insieme più di 4.500 produttori.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli