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UN BRINDISI CON IL MINISTRO DELLA DIFESA IGNAZIO LA RUSSA: NELLA TAPPA USA DI WASHINGTON DI “VINITALY TOUR” (CHE IL 19 OTTOBRE SARÀ A NEW YORK) IL PUNTO SUL MERCATO AMERICANO, DOVE L’ITALIA È LEADER CON IL 32% DEL VINO STRANIERO NEGLI STATES

Nonostante la crisi e la complicata burocrazia che pesa sugli importatori di bottiglie italiane Oltreoceano, il nostro vino si conferma al primo posto negli Usa. Un successo straordinario salutato anche dal Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in visita a Washington ed accompagnato a “Vinitaly Tour” (www.vinitalytour.com) dall’Ambasciatore italiano Usa, Giulio Terzi.
“So quanto è buono è il nostro vino - ha detto La Russa rivolgendosi ai produttori italiani - e quanto sia importante farlo conoscere ed apprezzare nel mondo”. Di ritorno dai suoi impegni istituzionali al Pentagono, La Russa ha quindi invitato a “continuare in questa grande capacità di penetrare i mercati che p frutto del lavoro, dell’impegno e della ricerca dei tanti operatori del settore che concorrono all’eccellente qualità del prodotto”. Un’eccellenza italiana, ha poi sottolineato, che è riconosciuta in tutto il mondo in settori che vanno dall’agroalimentare alla moda, dall’artigianato ai macchinari, “e che ora è riconosciuta anche a livello delle Forze Armate”.
Vinitaly Tour, la vetrina internazionale di Vinitaly, la più importante kermesse mondiale del vino italiano, di scena a Verona dal 25 al 28 marzo (www.vinitaly.com), dopo essersi presentata a Mosca è sbarcata negli Usa, nella sede dell’Ambasciata Italiana, per fare poi tappa anche a New York. Prima della degustazione, organizzata da Consorzio di tutela dei vini di Soave e Unione Italiana Vini (Uiv), un seminario di approfondimento sul successo del vino italiano in Usa, ha dato modo ai numerosi partecipanti di fotografare con dati e numeri il fenomeno: con una quota di mercato pari al 32% e ulteriori incrementi dell’export che, nel primo semestre 2011, hanno toccato il 22%, il nostro paese mantiene solidamente la leadership come primo esportatore di vino negli Usa, sia in termini di volume che di valore dell’export. Un successo che, secondo i rappresentanti del settore, è fondamentale consolidare attraverso un sempre maggiore impegno sulla qualità del nostro vino che, specie negli Usa, è molto competitivo anche dal punto di vista del prezzo.

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