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“ATLANTE DEGLI SPUMANTI D’ITALIA-METODO ITALIANO”: 66 STORIE DI VITA E PRODUTTORI RACCONTATE DALLA PENNA DI ANDREA ZANFI, ATTILIO SCIENZA E GIAMPIETRO COMOLLI E DAGLI SCATTI INEDITI DI GIÒ MARTORANA PER UN METODO ITALIANO A 360° DAI TERRITORI AI VINI

Italia
Ecco l’Atlante degli Spumanti d’Italia

Spumante “Metodo Italiano”: i territori, la vinificazione, le caratteristiche dei vini selezionati, la degustazione, la storia degli uomini e del processo produttivo. Non solo per gli amanti delle bollicine, ma per tutti gli autentici cultori della storia di Bacco, arriva l’”Atlante degli Spumanti d’Italia - Metodo Italiano” (Carlo Cambi Editore), 66 storie di vita e di produttori raccontate dalla penna di Andrea Zanfi e dagli inediti scatti di Giò Martorana, introdotte dall’esperto di bollicine Giampietro Comolli e arricchite dai testi di Attilio Scienza, fra i massimi studiosi di storia della viticoltura, e degli enologi Giulio Bava e Piergiorgio Cane. Il “Metodo Italiano” a tutto tondo in un volume dedicato alle bollicine Docg e Doc e a quelle ottenute da vitigno, dal Moscato al Glera, dallo Chardonnay al Riesling, dal Muller Thurgau alla Malvasia, dall’Ortrugo al Lambrusco (info: www.carlocambieditore.it).
Dopo i due volumi sul “Metodo Classico” (“Classico di Territorio” e “Classico di Vitigno”), arriva il terzo “vademecum” degli spumanti, questa volta tutto dedicato al “Metodo Italiano”: è l’”Atlante degli Spumanti d’Italia - Metodo Italiano” (Carlo Cambi Editore, prezzo di copertina 70,00 €) e così l’Italia ha finalmente un’opera completa dedicata ai produttori e ai territori di vini spumanti, per comprendere l’espressione territoriale e quella non geografica di questo vino, una fotografia dettagliata del movimento spumantistico italiano e dei suoi protagonisti, da gustare anche con gli occhi grazie agli scatti inediti di Giò Martorana. Andrea Zanfi racconta 26 case spumantistiche con sede nei comuni dell’Altamarca Trevigiana, definita dai più “la patria delle eccellenti bollicine metodo italiano”, ma anche le colline del Prosecco, ovvero l’autentica e autoctona risposta italiana ad altre aree europee di grande vocazione spumantistica. Attilio Scienza illustra i legami fra viticoltura e ampelografia, Giulio Bava e Piergiorgio Cane scrivono del metodo e dell’enologia. Successo di un metodo, di un gusto moderno e giovane, espressione nazionale, per questo chiamato “italiano”, trend in crescita per “valore-identità” del prodotto, non più rapporto qualità-prezzo che ha per anni bloccato in prima fascia i vini italiani, il settore è, oggi, fra i più positivi della bilancia agroalimentare italiana nel mondo. L’Ovse (Osservatorio Economico Nazionale delle bollicine Italiane) stima in 400 milioni le bottiglie stappate nel 2011 (+10% circa sul 2010). “Una tipologia di vino che sembra non sentire la crisi soprattutto all’estero”, secondo Giampietro Comolli.

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