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ECCO VINITALY 2012, L’EVENTO DI RIFERIMENTO DEL VINO ITALIANO NEL MONDO, TRA DEGUSTAZIONI, MERCATO E BUSINESS. E TANTE NOVITÀ, A PARTIRE DALLE DATE (VERONA, 25-28 MARZO) E DA “VIVIT”, LO SPAZIO RISERVATO AI VINI BIOLOGICI. FOCUS - NUMERI E CURIOSITÀ

Italia
Il dg di Veronafiere Giovanni Mantovani

Pubblico & business, degustazioni & mercati, e uno sguardo sempre più internazionale sul mondo del vino: ecco Vinitaly edizione 2012, la rassegna internazionale di riferimento del settore, di scena a Verona dal 25 al 28 marzo (www.vinitaly.com). Se la gustosa anteprima sarà “OperaWine”, il 24 marzo, prima degustazione organizzata in Italia dalla rivista Usa “Wine Spectator” (www.operawine.it), dove il vino come icona dell’eccellenza italiana nel mondo sarà “celebrato” anche da Santo Versace, patron della celebre griffe della moda e presidente di Altagamma, appassionati e operatori potranno scoprire il meglio del vino del Belpaese e del mondo con tante degustazioni d’autore, da “Tasting ex...press”, con vini da Italia, Francia, Argentina, Spagna, Australia, ma anche Marocco, Cina, California e Ungheria, a “Le grandi biografie del vino - Frescobaldi, Gaja, Tenuta dell’Ornellaia e Florio”, organizzata by Vinitaly e Ais-Bibenda, come “’80, ’90 e 2000: Trent’anni di Amarone d’Arte”, con le Famiglie dell’Amarone d’Arte che celebrano il mito della Valpolicella, ma anche “Di padre in figlio - Il Passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino” con Argiolas, Michele Chiarlo, Donnafugata, Zonin e Ferrari, con Civiltà del Bere, o “I 3 bicchieri 2012 al Vinitaly”, con i vini top per il Gambero Rosso. E, novità 2012, ViViT-Vigne, Vignaioli, Terroir, dedicato ai vini “bio”. Ma ci sarà spazio anche per analizzare il mercato, con le ricerche “Consumi di vino nella gdo” realizzata da Symphony IRI, “Comportamenti d’acquisto dei consumatori allo scaffale vini del supermercato”, della sociologa Marilena Colussi con l’istituto di ricerca Cra (Customized Research & Analysis), e “Consumo del vino nel fuori casa” realizzata da Confcommercio-Unicab. E poi i trend di oggi e di domani con esperti come Daniele Cernilli e Luca Maroni. “Abbiamo investito sull’incoming di operatori esteri e italiani per marcare l’importanza commerciale della fiera”, spiega a WineNews la brand manager di Vinitaly Elena Amadini. Una fiera che sempre più vuole accompagnare il vino italiano nel mondo, “settore che, al contrario dell’economia, è in salute, e ha superato i 10 miliardi di fatturato” dice Giovanni Mantovani, dg Veronafiere. E con “OperaWine, con i 100 produttori più rappresentativi d’Italia secondo “Wine Spectator”, cerchiamo di catturare ancora di più l’attenzione della stampa internazionale”, ha aggiunto Stevie Kim, general coordinator di Vinitaly in the World.
E come ogni anno, infine, in contemporanea con Vinitaly si svolge Sol, il Salone internazionale dell’olio extravergine (www.sol-verona.com). Tra i padiglioni spazio anche al meglio dell’agroalimentare italiano di qualità con Agrifood Club (www.agrifoodclub.com) e agli accessori e alle attrezzature per la cantina e il frantoio in mostra ad Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie (www.enolitech.com).

Focus - Degustazioni, analisi di mercato, promozione e business: il mix vincente di Vinitaly
La degustazione come strumento di conoscenza della migliore offerta mondiale di vini declinata però in chiave commerciale grazie al coinvolgimento di buyer e operatori specializzati in arrivo da tutto il mondo: tutto questo a Vinitaly dal 25 al 28 marzo 2012.
Conto alla rovescia per il 46° Vinitaly, il più importante e visitato Salone internazionale per il business dei vini e dei distillati (www.vinitaly.com) torna a marzo, da domenica 25 a mercoledì 28. Cresce l’attesa per gli oltre 4.000 espositori e per gli operatori che hanno fatto del bere bene uno stile di vita e un’occupazione. L’appuntamento è di quelli che non si possono perdere: come il buon vino Vinitaly invecchia bene e non risente dell’età. Anzi, quella 2012 punta ad essere una edizione ricca di novità.
Si inizia con Opera Wine, un’anteprima d’eccezione: sabato 24 marzo, vigilia di Vinitaly, è in programma un grand tasting dei 100 migliori produttori nazionali in rappresentanza di tutte le regioni italiane selezionati da Wine Spectator, la più importante rivista americana del settore, da gustare nei suggestivi saloni medievali di Palazzo della Ragione, nel cuore del centro storico di Verona. A enfatizzare il vino come icona dell’eccellenza del made in Italy nel mondo, l’incontro ad Opera Wine dal titolo Italian icon: from Fashion to Wine con la partecipazione di Santo Versace, presidente di Altagamma, la fondazione istituita per promuovere la creatività e l’innovazione delle più prestigiose aziende italiane nel mondo.
Tra le novità non passa inosservato nemmeno il cambio di data: Vinitaly quest’anno si fa in quattro. Letteralmente. Le giornate di manifestazione passano da cinque a quattro e da domenica a mercoledì, invece che da giovedì a lunedì. Una scelta con cui Veronafiere conta di ottimizzare le iniziative dedicate all’incontro tra espositori, provenienti anche da Francia, Stati Uniti, Australia, Sudafrica, Austria, Slovenia, Russia e per la prima volta da Uzbekistan, Moldavia, Azerbaijan e Armenia, e buyer in arrivo da tutto il mondo, per moltiplicare le occasioni di business, dando più spazio agli operatori del canale horeca e ai sommelier.
Vinitaly nel 2012 ha deciso di puntare anche su ViViT - Vigne, Vignaioli, Terroir, la rassegna dedicata ai vini da agricoltura biologica e biodinamica. Una scommessa che si è già rivelata vincente, avvalorata dalla recente decisione dell’Ue (lo scorso 8 febbraio) di regolamentare le attività di trasformazione dell’uva, così da arrivare alla certificazione completa del processo già a partire dalla prossima vendemmia. A questo salone dedicato sono iscritte 125 aziende, da Italia, Francia, Austria e Slovenia, alle quali è stato richiesto di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva già in linea con i parametri della normativa europea.
A Vinitaly, quest’anno scende in pista anche il Dottore... del vino. È Daniele Cernilli, in arte Doctor Wine a scegliere personalmente un centinaio tra le migliori aziende che fanno da portabandiera dell’eccellenza nazionale a Taste Italy, l’iniziativa che punta a far conoscere agli operatori stranieri il meglio della produzione del Bel Paese. Cernilli, guru del giornalismo enologico on line, rinnova una formula collaudata, impreziosendola con interviste quotidiane ai produttori, trasmesse sul sito della manifestazione e in diretta su un megaschermo.
Tra i padiglioni di Vinitaly arriva anche Renato Mannheimer, il più famoso sociologo e sondaggista italiano. A lui il compito di presentare i risultati di un’indagine sul passaggio generazionale nelle aziende vitivinicole, commissionata da Vinitaly ad Ispo, e di animare la degustazione “Di padre in figlio: il passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino”, guidata da Civiltà del Bere; protagonisti Antinori, Argiolas, Chiarlo, Donnafugata, Zonin e Ferrari.
Degustazioni che tornano protagoniste con i vini premiati con i Tre Bicchieri dal Gambero Rosso per la prima volta tutti insieme (375 per il 2012) e con Tasting ex…press, il giro del mondo e dei vini: tra le degustazioni di quest’anno il confronto fra bollicine di lusso italiane e spumanti inglesi e viaggi alla scoperta dello Chardonnay in Champagne, dell’Argentina, dell’Australia, dell’Ungheria, ma anche di Ucraina, Cina e Marocco. Si prosegue con Trendy oggi, Big domani, osservatorio privilegiato sui migliori produttori nazionali esordienti seguiti da Luca Maroni. Vinitaly rende omaggio poi a Verona e a una delle sue terre più conosciute dagli amanti del vino: la Valpolicella, protagonista della retrospettiva “Trent’anni di Amarone d’Arte”, mentre le “Le grandi biografie del vino” si concentrano sulle cantine Gaja, Florio, Tenuta dell’Ornellaia e Frescobaldi. Tutti gli orari e le modalità delle degustazioni si possono trovare nella sezione dedicata sul sito della manifestazione, all’indirizzo http://www.vinitaly.it/areaVisitatori/degustazioni/.
Sempre attento a captare il mutamento degli scenari economici e dei gusti, Vinitaly dedica inoltre un focus al rapporto tra il vino e il mondo della ristorazione, con la presentazione di ricerche sul consumo nel “fuori casa” (anche con il dibattito aperto a tutti sul sito http://aspettando.vinitaly.com) e nella Gdo.
Sul mercato del vino nel canale del “fuori casa” Vinitaly in collaborazione con Fipe - Federazione italiana dei pubblici esercizi realizza due seminari quotidiani in forma di dibattito con gli attori della filiera. Obiettivo degli incontri e quello di individuare e comunicare le strategie possibili per rilanciare il consumo di vino. Vinitaly pensa anche ai wine lover: a loro è dedicato Vinitaly for you, il dopo salone serale in centro città, dove degustare buoni vini con il sottofondo di musica dal vivo. Il tutto all’interno dello storico Palazzo della Gran Guardia, da sabato 24 a martedì 27 marzo, dalle 18 alle 24. Come ogni anno, in contemporanea con Vinitaly si svolge Sol, il Salone internazionale dell’olio extravergine (www.sol-verona.com), giunto all’edizione n. 18 edizione. Tra i padiglioni spazio anche al meglio dell’agroalimentare italiano di qualità con il 6° Agrifood Club (www.agrifoodclub.com) e agli accessori e alle attrezzature per la cantina e il frantoio in mostra al 15° Enolitech, il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie (www.enolitech.com).

Focus - La scheda dell’edizione n. 46
Quando: dal 25 al 28 marzo 2012, per la prima volta 4 giorni dalla domenica al mercoledì.
Ente organizzatore: Veronafiere
Sito Internet: www.vinitaly.com
Dati statistici - superficie: 95.000 metri quadrati netti, 12 i padiglioni occupati, oltre al secondo piano del Palaexpo.
Espositori: più di 4.000, da Oceania, America, Europa e Africa.
Contatti per espositore: 33 contro gli 11‐15 delle altre fiere concorrenti.
Visitatori 2011: 156.000, dei quali oltre 50.000 esteri (+3% sul 2010) provenienti da più di 110 Paesi.
Media 2011: accreditati 2.625 giornalisti da 50 di Paesi.

Focus - Le novità 2012
ViViT: anteprima assoluta, ViViT-Vigne, Vignaioli e Terroir è la rassegna che Vinitaly dedica ai vini naturali prodotti da agricoltura biologica e biodinamica. Vinitaly ha chiesto alle aziende partecipanti a ViVit di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva sui metodi di produzione applicati sia in vigneto che in cantina. L’interesse per i vini biologici e biodinamici è un tema di stretta attualità, confermato dal recente regolamento varato dall’UE che permetterà, a partire dai vini della prossima vendemmia, di utilizzare il termine “vino biologico” sulle etichette dei vini prodotti con questa tecnica e certificati da un organismo competente. 125 gli espositori, provenienti da Italia, Francia, Austria e Slovenia collocati al 1° piano del Palaexpo, ingresso A.

Focus - Aree espositive speciali Taste Italy by Doctor Wine: proposta con successo per la prima volta nel 2007, è un’iniziativa dedicata ai trader stranieri. Si tratta di una degustazione assistita da sommelier professionali, ma libera nei tempi, di una selezione di vini delle migliori aziende italiane in rappresentanza di tutte le regioni. Situata nella galleria tra i padiglioni 10 e 11, la rassegna quest’anno si rinnova con la collaborazione di Daniele Cernilli, in arte Doctor Wine, direttore dell’omonima rivista on line. A Cernilli il compito di selezionare un centinaio tra le migliori aziende e intervistare i produttori. Trendy oggi, Big domani: iniziativa di Vinitaly organizzata in collaborazione con Luca Maroni, si propone come osservatorio/incubatoio dei più performanti produttori nazionali esordienti che si presentano sul mercato con vini di valore qualitativo altissimo e di grande convenienza commerciale. Nata nel 2004, questa particolare degustazione (collocata quest’anno nel padiglione 10) ha già lanciato oltre 250 aziende.

Focus - Le degustazioni
Tasting ex…press: giro del mondo e dei vini attraverso degustazioni guidate, ricche di contenuti tecnici e culturali, in collaborazione con le testate più importanti del settore a livello internazionale. Queste le proposte del 2012: Vini ucraini di una nuova generazione - Verso l’Europa, organizzato da Publishing house “N” CaBaRe/Chic, DRINKS+/Bars&Restaurants magazines
Quattro uve provenienti da tutto il mondo del vino: Pinot - Italia/California; Malbec - Francia/Argentina; Pinot Noir - Argentina/Italy; Tempranillo - Spagna/Portogallo, organizzato da International Wine & Spirit Competition
Malbec. Italia - Argentina, sulla rotta del nuovo mondo, organizzato da Euposia
Espressioni del Chardonnay in Champagne, organizzato da Sarl Vinipresse
Un viaggio lungo il Reno con i migliori vini della VDP, organizzato da WEIN+MARKT
La classifica 2012 dei migliori vini italiani secondo Wine Enthusiast
Degustazione comparativa tra Franciacorta, Trentodoc e spumanti inglesi, organizzato da Decanter
Le declinazioni territoriali dell’Aglianico, organizzato da Seminario Permanente Luigi Veronelli I dieci volti del Furmint‐ un’uva versatile proveniente dall’Ungheria, organizzato da VinCE MAGAZINKIADÓ Kft.
I grandi Shiraz e Blends australiani, organizzato da Winestate
Marocco, il vino che non c’è, organizzato da ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana
Wine making China: alla scoperta dell’Oriente, organizzato da ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana
In collaborazione con Vinitaly anche la degustazione “I 3 bicchieri 2012 al Vinitaly”, con i 375 vini che hanno vinto i 3 bicchieri del Gambero Rosso.
Prestigiose “Le grandi biografie del vino - Frescobaldi, Gaja, Tenuta dell’Ornellaia e Florio”, organizzata da Vinitaly, AIS e Bibenda, come pure “’80, ’90 e 2000: Trent’anni di Amarone d’Arte”, con le Famiglie dell’Amarone d’Arte che celebrano il mito della Valpolicella con una degustazione storica.
Tra le altre degustazioni in programma: “Di padre in figlio - Il Passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino” con Argiolas, Michele Chiarlo, Donnafugata, Zonin e Ferrari, realizzata da Civiltà del Bere.

Focus - Ricerche e studi di mercato Ogni anno Vinitaly presenta indagini di mercato e ricerche per dare una visione di medio‐lungo periodo necessaria alle aziende per elaborare le proprie strategie. Quattro le ricerche di quest’anno: “Consumi di vino nella gdo” realizzato da Symphony IRI; “Comportamenti d’acquisto dei consumatori allo scaffale vini del supermercato”, condotta dalla sociologa Marilena Colussi con l’istituto di ricerca CRA (Customized Research & Analysis); “Consumo del vino nel fuori casa” realizzata da Confcommercio/Unicab; “Indagine su passaggio generazionale nelle aziende vitivinicole” realizzata da Ispo e presentata da Renato Mannheimer, con interviste ad un selezionato gruppo di economisti in grado di fornire un profilo qualitativo e quantitativo del fenomeno. Mannhaimer partecipa anche alla degustazione “Di padre in figlio - Il Passaggio generazionale nelle grandi famiglie del vino” nel ruolo di “provocatore generazionale”. Dal mese di gennaio e fino all’apertura di Vinitaly, inoltre, sul sito http://aspettando.vinitaly.com è aperto il dibattito sul consumo di vino nella ristorazione italiana. Gli spunti del dibattito sono stati presi dalla ricerca “Il Vino nell’Alta Ristorazione Italiana”, pubblicata sul sito di Vinitaly nella sezione Studi&Ricerche, mentre il dibattito è arricchito settimanalmente da una serie di interviste a produttori, ristoratori, distributori e giornalisti di settore.

Focus - Con ViViT - Vigne, Vignaioli, Terroir, Vinitaly presenta le produzioni enologiche da agricoltura biologica e biodinamica Saranno anche di nicchia, ma i vini prodotti da agricoltura biologica e biodinamica stanno incontrando sempre più l’interesse dei consumatori. Una tendenza da non sottovalutare, anche perché comunque cresce da parte di tutta la società la richiesta di metodi produttivi a basso impatto ambientale. Con ViViT Vinitaly dà a produttori e trader la possibilità di conoscersi meglio, al di là delle ideologie e in nome del buon vino.
Si chiama ViVit - Vigne, Vignaioli, Terroir il salone che Vinitaly dedica quest’anno per la prima volta ai vini naturali prodotti da agricoltura biologica e biodinamica. Lo spazio sarà allestito al 1° piano del Palaexpo, ingresso A.
“Con questa iniziativa - spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - Vinitaly coglie la richiesta che viene dal mercato di conoscere meglio i vini da agricoltura biologica e biodinamica. Il nostro approccio, già sperimentato con successo in varie edizioni, ultimo Sparkling Italy nel 2011, mira a dare evidenza a singoli segmenti produttivi con focus dedicati per mettere in contatto con efficacia offerta e domanda”.
Il dibattito attorno ai vini da agricoltura biologica e biodinamica è in corso già da alcuni anni, perché le tecniche adottate non sono supportate, nella legislazione comunitaria, da regole a cui attenersi lungo tutto il processo di lavorazione. Per questo, dal punto di vista giuridico, si può parlare solo di “vino ottenuto da uve coltivate biologicamente”.
Proprio per evitare fraintendimenti su quali vini saranno in esposizione, Vinitaly ha chiesto alle aziende partecipanti a ViVit di sottoscrivere un’autocertificazione molto restrittiva sui metodi di produzione applicati sia in vigneto che in cantina, in linea con la normativa adottata l’8 febbraio 2012 che regolamenta e permetterà di certificare tutto i processo di produzione biologica del vino a partire dalla prossima vendemmia.
L’idea che il più grande appuntamento internazionale dedicato al vino, in programma a Verona dal 25 al 28 marzo 2012 (www.vinitaly.com) apra a queste produzioni ha suscitato interesse tra i produttori e sono 125 le aziende, provenienti dai principali Paesi vitivinicoli, ad aver aderito all’iniziativa.
“Noi partecipanti a ViViT - afferma Elena Pantaleoni, dell’azienda biologica La Stoppa - siamo vignaioli che hanno come obiettivo primario fare vini legati al territorio. Come dicono i francesi: vins de terroir. Spesso pratichiamo agricoltura biologica o biodinamica, ma non sempre siamo certificati. In cantina mettiamo in atto pratiche che non alterino le caratteristiche del territorio, ma anche dell'annata e del vitigno; cerchiamo con i nostri vini di esprimere l'unicità e la personalità propria di ogni zona vocata”.
Produrre con metodo biodinamico, cioè senza l’applicazione di metodi intensivi, lasciando al terreno la capacità di nutrire le piante senza alcun aiuto esterno “non è, di per sé, una garanzia assoluta di qualità - spiega Nicolas Joly, fondatore de La Renaissance des Appellations, l’associazione di vignaioli creata 2001 che conta circa 200 produttori di 14 Paesi, dei quali 34 in Italia. Il risultato dipende dal luogo dove si coltiva, dal vitigno scelto, però quando si assaggia uno di questi vini si capisce la differenza perché si torna alla verità del gusto”.
Difficile avere dati precisi sulla viticoltura da agricoltura biodinamica, di territorio o naturali, anche se numerose sono le associazioni attive a livello sovranazionale con un numero di aderenti piccolo, ma significativo.
Più monitorato il biologico: secondo il Sinab (Sistema informativo nazionale sull’agricoltura biologica) tra superfici già convertite e quelle in conversione, il biologico in Italia rappresentava nel 2009 poco più del 6% del totale vitato, pari a oltre 43.600 ettari. Le più coinvolte sono le regioni Centro meridionali, mentre tra le regioni grandi produttrici di vini solo la Toscana è interessata con una percentuale rilevante, pari al 10%. L’elenco delle aziende partecipanti a ViViT è disponibile all’indirizzo http://www.vinitaly.com/areaVisitatori/eventi/id/6  

Focus - Vino nel mondo, lo scenario del settore
Produzione, consumi e scambi a livello mondiale sotto la lente di Vinitaly. Continua la riduzione delle superfici vitate nel mondo. I vigneti nel mondo ammontano a circa 7,5 milioni di ettari, ma continua l’erosione delle superfici iniziata nel 2003, e che ha portato gli ettari da quasi 7,9 milioni a un livello ben inferiore a quello del 1994, anno in cui era iniziata la curva di crescita. Secondo l’Oiv, per il 2011 la perdita stimata per l’Europa, dove si registra circa il 57% delle superfici vitate mondiali, è di un ulteriore 1,4%, pari a circa 50-55.000 ettari per lo più a carico della Spagna (28.000 ettari); seguono Italia (9.000 ha), Francia (6.000 ha), Ungheria (poco più di 2.000 ha) e Portogallo (meno di 1.000 ha).
Se però nell’Ue la riduzione è l’effetto delle politiche comunitarie che incentivano l’abbandono e l’estirpazione complementare, nel resto del mondo si tratta di un ridimensionamento dei vigneti legato alla necessità di riequilibrare l’offerta alla domanda internazionale.
Caso emblematico quello dell’Australia, in sofferenza ormai da alcuni anni e per la quale dopo la regressione di 6.000 ettari tra il 2009 e il 2010 si prevede una nuova contrazione. In calo anche Nuova Zelanda, Sud Africa, come pure Stati Uniti e Argentina.
In controtendenza il Cile, che prosegue la sua lenta ma costante ascesa.
Produzione di vino. La produzione mondiale di vino per il 2011 è stimata pari a poco meno di 270 milioni di ettolitri. Di questi 152 sono prodotti nell’Ue, con un aumento dell’1% rispetto all’anno precedente, ma con notevoli variazioni all’interno dei vari Paesi. L’Italia con 40,3 milioni di ettolitri (‐14% rispetto al 2010) perde il primato produttivo a favore della Francia (50,2 milioni di ettolitri, +9%). Terza produttrice mondiale la Spagna, con 35,4 milioni di ettolitri e - 2% sul 2010. In calo del 10% la produzione Usa, che si attesta a 18,74 milioni di ettolitri, e di circa il 5% l’Argentina (15,5 milioni di ettolitri), mentre con il +15,5% il Cile raggiunge il suo massimo produttivo a 10,6 milioni di ettolitri. Produzione record anche in Nuova Zelanda, con 2,3 milioni di ettolitri grazie al +23,2% messo a segno rispetto al 2010. In Australia la produzione per il 2011 è pari a 11,9 milioni di ettolitri (+5,5%), mentre il Sudafrica rimane stabile con 9,25 milioni di ettolitri.
Commercio internazionale. L’Europa rappresenta il 70% dei 95 milioni di ettolitri di vino esportato nel mondo, con l’Italia leader con una quota di mercato di quasi il 22% nel 2010. Seguono Spagna, Francia, Australia e Cile.
Il valore del vino esportato nel mondo si aggira attorno ai 30 miliardi di dollari ed è rappresentato per circa un terzo da vino sfuso. Questa percentuale sale attorno al 45% considerando le esportazioni dei soli Paesi del Nuovo Mondo.
I Paesi europei oltre che tradizionali produttori di vino dimostrano anche di essere i primi importatori, con 86,6 milioni di ettolitri, ma le altre aree del mondo sono in costante crescita. Basti pensare che gli Stati Uniti sono il terzo mercato di importazione dopo Germania e Regno Unito, mentre la Russia si è portata al quarto posto superando la Francia.
La Francia è invece il primo mercato di consumo, con poco meno di 30 milioni di ettolitri, seguita dagli Stati Uniti con poco più di 27 e dall’Italia con 24,5 milioni di ettolitri.

Focus - Il settore vitivinicolo in Italia
I numeri della vitivinicoltura italiana, un settore che trova a Vinitaly
la sua vetrina promozionale e commerciale.
Aziende vitivinicole: 383.645, pari al 23,5% del totale delle aziende agricole italiane
Ettari a coltura: oltre 632.000
Dimensione media della coltivazione viticola: 1,6 ettari
Occupati: 700.000 (1,2 milioni considerato l’indotto primario)
Occupati vendemmia: 210.000, di cui il 15% stranieri
Produzione 2011: 40,3 milioni di ettolitri (‐14% rispetto al 2010); oltre il 60% della produzione è destinato alla produzione dei 334 vini doc, 74 docg e oltre 110 Igt.
Rispetto al 2010, il 2011 ha fatto segnare una frenata della produzione del 14%. A causa di un’annata sfavorevole dal punto di vista delle quantità, la vendemmia in Italia ha consentito l’imbottigliamento di poco più che 40 milioni di ettolitri.
Export nei primi 11 mesi 2011: 23 milioni di ettolitri
Fatturato dei primi 11 mesi del 2011: oltre 4 miliardi di euro, contro 3,7 miliardi di euro nell’intero anno 2010. Il vino rappresenta la voce più importante dell’export agroalimentare Il vino italiano conferma il proprio ruolo di leader nell’export internazionale, con una quota di mercato mondiale di circa il 22%. Nel mondo, più di una bottiglia su cinque, infatti, “parla” italiano.
I principali mercati di sbocco sono quello tedesco, inglese, americano e canadese, ma buoni importatori sono anche la Svizzera e alcuni Paesi nordici. Tra i Paesi emergenti, in buon progresso Russia, Cina e Giappone. Negli Usa l’import dall’Italia rappresenta un terzo delle importazioni complessive, sia in quantità che in valore.
Consumi interni: -1%
Mentre le etichette italiane collezionano successi nel mondo, in patria si beve di meno, con una contrazione dell’1% rispetto a un anno fa. Un fenomeno che conferma una tendenza in atto che ha visto calare il consumo pro capite di 12 litri negli ultimi 15 anni, passando da 55 a 43 litri. In compenso gli italiani cercano sempre più la qualità, con le vendite di vini a denominazione di origine cresciute del 2%.
Elaborazione Servizio stampa Veronafiere/Vinitaly, fonte Oiv, Istat, Assoenologi, Uiv

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