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ANCORA CALDO SULL’ITALIA, ECCO “MINOSSE”. IL FLAGELLO DELL’AFA SUL BELPAESE: 12 MILIONI NON DORMONO, 1 FRUTTO SU 4 VA NEL CESTINO E NEI CAMPI È CONTA DEI DANNI. COLDIRETTI LANCIA L’ALLARME E STILA IL VADEMECUM DEI CIBI AMICI E DI COME CONSERVARLI

Il flagello del caldo e dell’afa sembrano non voler lasciar stare il Belpaese e dopo gli anticicloni “Scipione” prima e “Caronte” poi, adesso ci si mette pure “Minosse”. Le temperature si impennano. E, sempre per rimanere in tema mitologico, Morfeo vi accoglie fra le sue braccia? Per 12 milioni di italiani la risposta è no. Se dormire è diventato una missione ardita c’è qualcosa che, secondo gli esperti, può aiutare: l’alimentazione. Ecco allora il vademecum di Coldiretti dei cibi amici e nemici del sonno, per aiutavi a mangiare sano evitando i cibi che cuasano insonnia, e in più dieci punti per preservare la meglio gli alimenti dal gran caldo che conta fra le sue vittime 1 frutto nel bidone su 4. Non siamo solo noi e i cibi che consumiamo a soffrire per l’arida situazione climatica, infatti, in agricoltura a farne le spese sono verdure e animali che vivono un forte stress, e il risulatati vallo dal calo della produzione del 20% per il granoturco nel Nordest e del 25% per il pomodoro al Sud ai maiali inappetenti. Ecco i consigli contro l’afa da record e l’ellarme per le coltivazioni e gli animali di Coldiretti.

Con l’arrivo di Minosse, afferma la Coldiretti, l’afa record nella notte tiene svegli circa 12 milioni di italiani che soffrono di insonnia. Per battere il grande caldo e garantirsi giorni e notti più tranquille è importante non sbagliare l’alimentazione. Cibi come pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco caldo e frutta dolce come pesche e nettarine possono venire in soccorso per superare le notti di passione. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry, paprika in abbondanza e anche patatine in sacchetto, salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina, continua la Coldiretti, i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile. Attenzione però anche a caffè e superalcolici che spesso accompagnano le serate in compagnia nei luoghi di vacanza e anche agli alimenti in scatola che garantiscono praticità ai turisti che non vogliono perdere tempo nella preparazione dei cibi ma che, precisa la Coldiretti, sono considerati a “rischio” per chi vuole trascorrere tranquillamente la notte, mentre sono da privilegiare lattuga, radicchio e frutta dolce di stagione. L’attenzione all’alimentazione è particolarmente importante nei soggetti a rischio come gli anziani e i bambini: ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti. Esistono invece cibi, evidenzia la Coldiretti, che aiutano a rilassarsi: innanzitutto pasta, riso, orzo, pane e tutti quelli che contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Ok nella dieta serale anche a legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi e yogurt. La serotonina aumenta con il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce di stagione mentre tra le verdure, ricorda ancora la Coldiretti, al primo posto la lattuga seguita da radicchio, cipolla e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno. Un bicchiere di latte fresco caldo, giusto prima di andare a letto, che oltre a diminuire l’acidità gastrica, che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo nella digestione elementi che favoriscono una buona dormita. Infine, prosegue la Coldiretti, un buon dolcetto ricco di carboidrati semplici ha un’azione antistress, così come infusi e tisane dolcificati con miele che creano un’atmosfera di relax e di piacere che distende la mente. Un must è quello di consumare frutta e verdura fresca, fonte di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi, importante, afferma la Coldiretti, per mantenere l’organismo in efficienza e combattere il rischio di colpi di calore, ma anche per garantirsi una invidiabile tintarella. Con l’eccessiva sudorazione dovuta al caldo vengono, infatti, persi acqua e sali minerali che possono essere reintegrati con frutta e verdura di stagione che in molti casi contiene vitamina A e caroteni che favoriscono anche la produzione nell’epidermide del pigmento melanina per donare la classica tintarella alla pelle. In particolare, consumare carote, insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, albicocche, fragole o ciliegie serve dunque a vincere il caldo, ma anche, sottolinea la Coldiretti, all’abbronzatura estiva. Nella classifica stilata dalla Coldiretti per l’effetto tintarella il primo posto spetta alle carote che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A o quantità equivalenti di caroteni per 100 grammi di parte edibile, ma sul podio, sottolinea la Coldiretti, salgono anche gli spinaci che ne hanno circa la metà, a pari merito con il radicchio mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni. Questi vegetali, afferma la Coldiretti, sono dunque alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso.

Non è facile però far durare a lungo i cibi freschi, l’afa non risparmia neanche loro, a partire a da quello che accade nel campo, infatti, continua la Coldiretti, il caldo sta facendo appassire le coltivazioni nelle campagne con milioni di euro di danni, rendendo più salato il conto delle famiglie a tavola, dove si verificano maggiori problemi nella conservazione dei cibi a partire dalla frutta con perdite che arrivano fino al 25%, dovute all’eccessiva maturazione. Si tratta di un costo che si aggiunge alle maggiori spese per gelati, acqua e energia per far funzionare ventilatori e condizionatori. E allora se 1 frutto su 4 rischia di essere sprecato, per ottimizzare la spesa e non buttare via niente in tempi di crisi, la Coldiretti ha elaborato dieci punti con i consigli da seguire per mantenere la freschezza della frutta e verdura acquistata.

Occorre per prima cosa, sostiene la Coldiretti, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, secondo vanno scelti i frutti con il giusto grado di maturazione, non appassiti, con aspetto turgido e non eccessivamente necrotizzati nei punti di taglio, terzo va verificata l’etichettatura e preferire le produzioni e le varietà locali da acquistare direttamente dai produttori o nei mercati degli agricoltori di “Campagna Amica”, che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto durano di più, poi, punto quattro, bisogna preferire varietà di stagione che hanno tempi di maturazione naturali, il quinto punto del vademecum consiglia di prediligere, compatibilmente con le esigenze, frutti interi (esempio cocomero) che si conservano più a lungo. Il sesto accorgimento riguarda il trasporto, sottolinea la Coldiretti, è bene fare la spesa poco prima di recarsi a casa ed evitare di lasciare troppo a lungo la frutta e verdura dove il sole e le alte temperature favoriscono i processi di maturazione e, punto numero sette, è opportuno nel caso di trasferimento con auto climatizzata riporre i prodotti nel sedile posteriore piuttosto che nel bagagliaio, l’ottavo consiglio è mantenere separate le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura acquistate che vanno riposte in contenitori di carta piuttosto che in buste di plastica. È importante seguire alcuni piccoli accorgimenti, come quello del punto nove, anche tra le mura domestiche dove, sostiene la Coldiretti, bisogna mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo: la prima può essere messa in un portafrutta al buio eventualmente coperta da un tovagliolo e comunque lontano dai raggi del sole, mentre la seconda va posta in frigorifero, ma lontano dalle pareti refrigeranti. In ogni caso, decimo e ultimo consiglio dice che è opportuno che la frutta venga posta stesa sul contenitore per evitare ammaccature e sviluppo di marcescenze.

E quindi, mentre a tavola ci possiamo far aiutare dall’alimentazione, la situazione nei campi non può essere risolta così facilmente. Il grande caldo, spiega la Coldiretti facendo il bilancio sugli effetti delle temperature bollenti, con il mese di giugno che si è classificato al terzo posto tra i più caldi e al quarto posto tra i più siccitosi degli ultimi duecento anni, secondo Isac-Cnr, accompagnato dalla siccità rischiano di compromettere i raccolti con cali delle produzioni che potrebbero essere ridotte di almeno il 20% per il granoturco nel Nordest e del 25% per il pomodoro al Sud, anche se la qualità resta buona. L’afa e gli effetti del calo del 71% delle precipitazioni rispetto alla media a giugno si sono fatti sentire sulla natura poiché sopra i 30 gradi, sottolinea la Coldiretti, vanno in stress le piante di pomodoro che non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione che non riesce a sopperire neanche al fabbisogno idrico delle coltivazioni di granoturco che al Nord hanno cominciato ad appassire mentre in difficoltà sono anche il girasole e le bietole. Le coltivazioni, precisa la Coldiretti, in questa fase stagionale si trovano in un momento critico di sviluppo e hanno bisogno dell’acqua per completare il ciclo produttivo. Il caldo ha pesanti effetti anche, sottolinea la Coldiretti, nel mondo animale con le api stremate dal caldo che non svolgono più adeguatamente il prezioso lavoro di trasporto del polline e del nettare mentre nelle stalle si registra un crollo delle produzioni del 10% per effetto dello stress a cui sono sottoposte le mucche. Le api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele dopo che l’estremizzazione delle temperature medie invernali, con un febbraio di forte gelo perdurante e poi un marzo con punte di calore estive, non ha certo favorito l’uscita dall’inverno degli allevamenti apistici. Ma l’afa e le temperature, continua la Coldiretti, hanno tolto l’appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40% in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 Kg di mangime. La situazione, precisa la Coldiretti, è aggravata dall’umidità che, come per le persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. In soccorso nelle stalle sono state allestite, conclude la Coldiretti, doccette, ventole e condizionatori e utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori.

Focus - I cibi amici e nemici del sonno: il vademecum di Coldiretti

I cibi amici

Pasta, Riso, Pane, Orzo

Lattuga, radicchio, Cipolla, Aglio

Formaggi freschi, Yogurt

Uova bollite

Miele in infusi caldi, Latte fresco caldo

Frutta dolce

Dolce

I cibi nemici

Patatine in sacchetto

Piatti con dado da cucina

Caffè, The, Cioccolato, Cacao

Curry, Pepe, Paprika

Superalcolici

Salatini

Alimenti in scatola

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