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DIFFICILMENTE UN VINO RIESCE A RIMANERE FEDELE A SE STESSO NELL’ARCO DEI DECENNI, MA CE N’È UNO CHE, SECONDO LA WINE WRITER INGLESE JANCIS ROBINSON “MOSTRA IL TIPO DI ARMONIA CHE DOVREBBERO AVERE TUTTI I GRANDI CRU BORDOLESI”. È IL SAN LEONARDO

Italia
Una veduta aerea della Tenuta San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga

Difficilmente un vino riesce a rimanere fedele a se stesso nell’arco dei decenni: a volte sconta gli effetti di un clima, per sua natura, incontrollabile, altre “decide” di cambiare, vuoi per seguire le mode, vuoi perché ogni enologo lavoro a modo suo. Eppure, in Italia, ce n’è uno che, dalla prima vendemmia (1982), all’ultima in commercio (2006) ha uno stile inconfondibile, almeno secondo la più celebrata delle giornaliste del vino d’Inghilterra, Jancis Robinson: “non c’è al mondo un altro vino che sia cambiato così poco negli anni come il trentino San Leonardo dei Marchesi Guerrieri Gonzaga: con il suo bouquet complesso mostra il tipo di armonia che uno desidererebbe avessero tutti i grandi cru bordolesi”.

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