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“VINO CON O SENZA INDICAZIONE GEOGRAFICA HA BISOGNO DI REGOLAMENTAZIONE. LIBERALIZZAZIONE NON È OPZIONE”: LO HA RIBADITO IL COMMISSARIO UE ALL’AGRICOLTURA DACIAN CIOLOS AL CONGRESSO DEGLI AGRICOLTORI UE A BUDAPEST. CONFAGRICOLTURA: “CONFERMA IL NO”

“Il vino con o senza indicazione geografica (Ig) ha bisogno di una regolamentazione. La liberalizzazione non è un’opzione”: lo ha ribadito senza mezzi termini, oggi a Budapest, il commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos intervenendo al congresso delle cooperative europee (Copa e Cogeca). La regolamentazione, ha precisato Ciolos, deve introdurre “una rete di sicurezza europea, una gestione nazionale delle autorizzazioni per tutti i vini, con un maggiore supporto di esperti, in particolare per i vini Ig”. Soddisfatta Confagricoltura: “Ciolos ha ribadito chiaramente ciò che aveva già anticipato a settembre in materia di diritti di impianto vitivinicoli - sottolinea il presidente dell’organizzazione agricola Mario Guidi - si tratta di affermazioni importanti che dimostrano quanta strada sia già stata fatta verso una conferma del sistema di gestione degli impianti vitivinicoli”.

“Siamo soddisfatti perché è ormai evidente che la Commissione si sta orientando verso la posizione di Confagricoltura, sostenuta anche dal Parlamento Europeo e dal Ministero delle Politiche Agricole. Ci attendiamo ora - conclude il presidente di Confagricoltura - che a novembre, con l’ultima riunione del “Gruppo di alto livello” deputato alla questione, si chiuda definitivamente il dossier secondo le nostre aspettative, che sono quelle dei viticoltori italiani, protagonisti di uno dei settori trainanti della nostra agricoltura”.

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