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TRA LA “GRANDE PESTE” ED IL “GRANDE INCENDIO”, SPUNTA “HAUT BRION” TRA I DIARI DEL ‘600 DEL POLITICO INGLESE SAMUEL PEPYS. E LA CAMBRIDGE UNIVERSITY WINE SOCIETY CELEBRA I 350 ANNI DALLA PRIMA “TESTIMONIANZA” DEL VINO DELLO CHATEAU BORDEAUX

Nella Londra del XVII secolo viveva un politico e scrittore, Samuel Pepys, la cui fama è arrivata fino ai nostri giorni grazie al suo diario, in cui ha raccontato i più grandi avvenimenti che hanno segnato la città nella seconda metà del ’600. E tra un commento piccato su un politico avversario e il racconto drammatico del “Grande incendio” che distrusse la città nel 1666, spunta la prima testimonianza di un vino simbolo dell’enologia mondiale, Chateau Haut-Brion, che Pepys menzionò nel 1663, seppur storpiandolo in “Ho Bryan”: “dopo essere usciti dalla Borsa, con Sir J Cutler e Mr Grand, ci siamo recati alla Royal Oak Taverne, in Lambard Street, dove abbiamo bevuto un vino francese molto particolare, chiamato Ho Bryan, molto buono, di un gusto particolare, come non ne avevo mai assaggiato prima ...”. Pepys, del resto, era un grande appassionato di vino, e nella sua cantina personale collezionava bottiglie di Tokaj, Madeira e Champagne: un rapporto con Bacco che la Cambridge University Wine Society celebrerà, a 350 anni esatti dagli scritti del politico londinese, il 9 aprile, il giorno esatto in cui Pepys citò, per la prima volta, il nome di Haut Brion, con la conferenza “Samuel Pepys and wine”.

È giusto ricordare, però, che lo Chateau di Bordeaux produceva vino già dal XV secolo, e due anni prima della testimonianza di Pepys, nel 1661, un mercante di vino francese, Joseph Batailhe, aveva fatturato 169 bottiglie di “Hobriono” al responsabile delle cantine reali ...

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