“Non mi stupisce che Antonio Galloni abbia scelto di non diventare un dipendente tout court della nuova struttura di “The Wine Advocate”, come gli è stato proposto, dal momento che era con noi come collaboratore indipendente. Capisco perfettamente la sua decisione e, come ho detto, ha fatto un ottimo lavoro nel corso degli ultimi sei anni e ha un futuro brillante, a mio parere. Ci mancherà, ma vogliamo farvi sapere che continueremo comunque a generare grandi contenuti e recensioni eccellenti”. Così Robert Parker Jr., in una nota ufficiale, commenta l’uscita di Antonio Galloni dalla celebre rivista. “Mi ha comunicato la decisione poche ore prima che uscisse la notizia. Sosteniamo comunque Antonio, la sua etica nel lavoro, la sua integrità e l’impegno nel voler conoscere regioni vinicole nuove. Per quanto mi dispiaccia vedere Antonio andare in una direzione diversa dalla nostra, sono felice per lui e la sua famiglia e gli auguro tutta la fortuna che merita”.
Per quanto riguarda il futuro della rivista, che come già raccontato ha visto l’ingresso (con la maggioranza) di investitori asiatici e presto vedrà la sede centrale spostarsi a Singapore, Parker spiega: “siamo in una fase in cui vogliamo sfruttare al meglio l’esperienza del nostro team già esistente, ma siamo anche in cerca di nuove firme di talento. Ci aspettiamo di avere informazioni da condividere con il pubblico al più presto in questo senso”. Nel frattempo, “the show must go on”, e nel numero di febbraio di “The Wine Advocate”, annuncia Parker, ci saranno le sue recensioni sui vini di Bordeaux 2010 (in bottiglia), “nonché gli approfondimenti regionali firmati da Neal Martin, David Schildknect, Mark Squires, Lisa Perrotti-Brown e Antonio Galloni.
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