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DOPO LA CESSIONE DELLA MAGGIORANZA DI “THE WINE ADVOCATE” AGLI ASIATICI, IN TANTI DAVANO IL GURU ROBERT PARKER GIÀ UN PO’ “FUORI DAL GIRO”. MA I GIUDIZI DEL GURU DELLA CRITICA MONDIALE PESANO ANCORA. COME I 10 “100 PUNTI” AL 2010 DI BORDEAUX

Dopo la cessione della maggioranza di “The Wine Advocate” agli asiatici (e mentre si aspetta il nome del “successore” di Antonio Galloni per l’Italia, ndr), in tanti davano il guru Robert Parker già un po’ “fuori dal giro”. Ma “l’inventore dei punteggi” è tutt’altro che ai margini, e le sue recensioni continuano a far parlare. Come quella sul 2010 di Bordeaux, con Parker che ha assegnato i suoi ambitissimi “100 punti” a 10 Chateaux, e non solo ai grandi nomi, ma anche a realtà piccolissime per dimensioni (Pontet-Canet, Haut-Brion, Latour, Beausejour, Pétrus, Pape Clement, Le Dome, La Violette, Cheval Blanc, Le Pin). Forse i suoi giudizi avranno meno influenza che in passato, anche se non è detto. Ma, almeno per il momento, a quanto pare, Parker “is back”, e i suoi punti contano ancora.

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