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IL “BERSAGLIO” È LA CINA. MA SI PUÒ COLPIRE ANCHE DA TAIWAN. COME HA FATTO IL CONSORZIO DEL SOAVE, METTENDO IL VINO IN SINERGIA CON ALTRI PRODOTTI DEL TERRITORIO. UNA CHIAVE CHE FUNZIONA, VISTO IL SUCCESSO DEL RISO ITALIAN NEL PAESE ORIENTALE

Italia
Il Soave in degustazione

Il “bersaglio grosso”, per tutti, è la Cina. Ma arrivarci direttamente non è facile, tra burocrazia, dazi e costi. E allora l’approccio al mercato della Grande Muraglia si può tentare anche passando dai “paesi” vicini. Come Hong Kong, sicuramente. Ma anche come Taiwan, uno dei ponti commerciali strategici per la Cina, dove, nei giorni scorsi, insieme all’Ice, è andato il Consorzio del Soave. Taiwan che è già di per sé un mercato dalle buone potenzialità, seppur piccolo, anche se le difficoltà non mancano. Le importazioni taiwanesi di vino nel 2009 (fonte Ice) sono state di 68,3 milioni di dollari, con un calo del 29,3% sul 2008. Al primo posto, come in Cina, si colloca la Francia col 56,6% del totale ed con un calo del 32,6% sul 2008, seguita dagli Usa con il 9,3% (-10,4%) del mercato; e dall’Australia, con il 9% (-24,9%); quarto il Cile col 7,8% (-22,5%). L’Italia si attesta alla posizione n. 5, con una quota del 5,1%.
“Eventi di questo tipo - ha evidenziato Massimino Stizzoli, vicepresidente del Consorzio di Tutela del Soave - sono un importante passo verso quella che può diventare una promozione integrata trasversale non solo del vino delle nostre zone ma anche di importanti abbinamenti con i prodotti dell’area veronese. Stiamo lavorando da tempo a contatto con molti giornalisti, studiando a fondo il mercato di riferimento, cercando di comprenderlo in modo da fare conoscere il frutto del nostro lavoro a livello internazionale. Molte aziende ci stanno seguendo e i partner legati al food non mancano”. Insieme al Consorzio del Soave, infatti, c’erano altre eccellenze del territorio, come i vini della Cantina di Monteforte, l’olio Turri, i formaggi veneti de La Casara, le confetture de La Gambellara, a creare degli abbinamenti destinati a degustazioni per la stampa di settore e per gli operatori. Anche perché la sinergia con altri alfieri del made in Italy in tavola è strategica. “Siamo rimasti piuttosto sorpresi nello scoprire che alcuni grandi marchi di riso del nostro paese sono già presenti in Taiwan - ha sottolineato Mattia Munari, presidente di Sistema Pianura - questo perché vi sono molti ristoranti italiani che preferiscono il riso del nostro paese in cucina. Ciò di fatto apre future possibilità commerciali che cercheremo di verificare a settembre durante la prossima edizione della Fiera del Riso, alla quale abbiamo invitato alcuni rappresentanti di Taipei”.
Info: www.ilsoave.com

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