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LA GERMANIA SORRIDE AL VINO ITALIANO. LE DIFFICOLTÀ NON MANCANO, MA LE PROSPETTIVE FUTURE SONO POSITIVE. A DIRLO A WINENEWS A PROWEIN ALCUNI DEGLI IMPORTATORI TOP DEL PAESE: DA FRANCESCO SORRENTINO AD ANTONIO DI GENNARO FINO A GIUSEPPE SAITTA

Italia
Tanta Italia a Prowein Ornella Venica con Elio Menzione ambasciatore italiano a Berlino

La Germania, per il vino italiano, nel 2012 ha fruttato 950 milioni di euro di export, il 20% dei 4,7 miliardi totale. E da Prowein di Dusserdolf (www.prowein.de), alcuni dei più importanti importatori di vini italiani nel Paese tedesco spiegano a WineNews presente e futuro di questo importante mercato. Per Francesco Sorrentino (Ges Sorrentino, marchi come Berlucchi, Caprai, Di Majo Norante, Donnafugata, www.ges-sorrentino.de) “la Germania è stoicamente un diesel, senza picchi in alto e, per fortuna, neanche in basso, e nonostante la crisi ha tenuto bene. E per il futuro, secondo una statistica fatta da diverse aziende fino al 2017, c’è ottimismo. Certo, le previsioni parlano di una tenuta del canale enoteche, e di una crescita, purtroppo, del canale dei discount, che in Germania sono nati, e che vuol dire crescita dei volumi ma nella fascia bassa di prezzo. Ma se si prevede anche il calo dei supermercati tradizionali, alle viste c’è la crescita di quei luoghi dove si fa la spesa, ma dove è possibile anche mangiare e bere. Senza sottovalutare il boom dell’e-commerce, che già oggi ha superato i 360 milioni di euro, ed è in crescita”.
. “Le difficoltà non mancano - spiega Antonio di Gennaro (Di Gennaro, marchi come Gaja, Bisol e Argiolas, www.digennaro.de), i tedeschi non sono in crisi, ma tendono a risparmiare perché la vedono nei Paesi vicini. Tuttavia il futuro è nelle nostre mani, e sarebbe importante investire soprattutto sulle professionalità che vendono il vino, dai camerieri nei ristoranti in poi”. Sulla stessa linea Giuseppe Saitta (Saitta, marchi come Planeta, Tasca d’Almerita, Villa Russiz o Venica, www.saitta.de): “il primo trimestre 2013 è stato difficile, ma le prospettive sono buone, e per chi riuscirà a superare il momento di difficoltà potrà approfittare di spazi che nel frattempo si libereranno. L’Italia, anche attraverso la fiera, ha raddoppiato in pochi anni la sua visibilità, e il vino italiano è sempre più richiesto non solo nei ristoranti, ma anche per il consumo domestico e tra i collezionisti”, spiega Saitta da un punto di vista privilegiato, visto che oltre dell’import di vini, il suo gruppo si occupa anche di ristorazione ed enogastronomia. Come a dire, “Germania Über Alles”?

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