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CAMBIA IL RAPPORTO DEGLI ITALIANI CON L’AGRICOLTURA: MAI COSÌ TANTI ORTI URBANI NEL BELPAESE, CON 21 MILIONI DI CITTADINI CHE FANNO SPESA IN AZIENDA E CURANO L’ORTO, E CHE “ADOTTANO” ANIMALI E TERRENI. COSÌ COLDIRETTI. FOCUS - IL TUTOR DELLA SPESA

Non Solo Vino
Un orto biologico

Tra crisi economica e voglia di un maggior contatto possibile con la natura e con i produttori di cibo, continua a cambiare il rapporto tra italiani e agricoltura. A partire dagli orti urbani coltivati su terreni comunali, le cui superfici nel Belpaese, sono tornate a 1,1 milioni di metri quadrati, come ai tempi della guerra, sottolinea Coldiretti da “Cibi d’Italia”, di scena al Castello Sforzesco di Milano. Che rileva anche come siano ormai 21 milioni (il triplo del 2008) gli italiani che fanno la spesa direttamente nelle aziende, magari anche raccogliendo da soli la frutta e la verdura, o nei mercatini degli agricoltori, tanti quanti quelli che, più o meno saltuariamente, per hobby e autoproduzione, e non per lucro, curano orti e giardini. E chi non lo può fare, sempre più spesso (ormai un piccolo esercito di 100.000 persone) “adotta” un maiale, una mucca o un pezzo di terra a distanza, via internet, che qualcuno alleva o coltiva “conto terzi”, con i prodotti che poi arrivano direttamente a casa. E, intanto, arriva anche il “tutor della spesa”, firmato dall’organizzazione agricola, che promette risparmi anche del 30%, in un periodo in cui gli italiani hanno iniziato a ridurre sensibilmente la spesa per il cibo. L’attività dei “tutor della spesa”, spiega la Coldiretti, “si articola nell’addestramento al risparmio in diverse lezioni, dall’intelligente utilizzo di internet alle brillanti idee sulle modalità di acquisto che consentono si risparmiare come il “car pooling” o il “pick your own”, dall’astuto recupero degli avanzi ai suggerimenti per dire addio all’estetista e preparare un maquillage casalingo low cost, dai consigli per creare l’orto anche in spazi ridotti alle strategie per scovare prodotti “doc” al giusto prezzo, dalle istruzioni per leggere bene le etichette e riconoscere le qualità dei prodotti ai trucchi per risparmiare nella pulizia della casa”.

Focus - Arriva il tutor della spesa, risparmi oltre il 30%
Arriva “il tutor della spesa” per aiutare a risparmiare oltre il 30%, senza rinunciare alla qualità, i troppi italiani che sono costretti a tagliare la spesa. L’iniziativa è della Coldiretti che, da “Cibi d’Italia” di Campagna Amica al Castello Sforzesco di Milano, ha proposto per la prima volta vere lezioni pratiche di risparmio con figure dedicate che opereranno progressivamente in tutta Italia. Le famiglie italiane - sottolinea la Coldiretti - hanno speso per mangiare 477 per euro al mese, ma in 7 casi su 10, nel 2012 secondo l’Istat, sono state costrette a ridurre non solo le quantità, ma anche la qualità dei prodotti acquistati, mettendo di fatto a rischio la sicurezza alimentare e la salute. La crisi - precisa la Coldiretti - ha privato le famiglie di alimenti essenziali per l’alimentazione con il 12,3% degli italiani che - precisa la Coldiretti - non è piu’ in grado di sedersi a tavola con un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una volta ogni due giorni. I “tutor della spesa” di Campagna Amica vogliono invertire questa drammatica tendenza con la diffusione di comportamenti e conoscenze utili a fare scelte di acquisto consapevoli nel momento di riempire il carrello. Presenti dalle scuole ai mercati fino alle fattorie didattiche con dimostrazioni, esercitazioni e consigli per riconoscere i cibi di qualità, ma low cost, allevare on line un maiale o una mucca, preparare maquillage fai da te a costo zero, coltivare orti nei piu’ piccoli spazi di case, terrazzi, aiuole o addirittura sui tetti, pulire la casa con i prodotti della natura, riciclare intelligentemente i rifiuti, fare la pasta, il pane o le conserve in casa, ma anche adottare a distanza una pianta da frutto o un ulivo per avere pere o extravergine personalizzati. “Tagliare indiscriminatamente sul cibo significa tagliare sulla salute e sul futuro”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “questo non è accettabile in un Paese che ha conquistato il mondo grazie ai primati a livello internazionale per qualità e sicurezza del Made in Italy alimentare. Vogliamo creare le condizioni per mangiare bene a costi accessibili anche in Italia e su questo - precisa Marini - siamo impegnati a lavorare per la formazione e l’informazione, nei nostri mercati di Campagna Amica, nelle fattorie didattiche e nelle scuole. L’attività dei “tutor della spesa” - conclude la Coldiretti - si articola nell’addestramento al risparmio in diverse lezioni, dall’intelligente utilizzo di internet alle brillanti idee sulle modalità di acquisto che consentono si risparmiare come il “car pooling” o il “pick your own”, dall’ astuto recupero degli avanzi ai suggerimenti per dire addio all’estetista e preparare un maquillage casalingo low cost, dai consigli per creare l’orto anche in spazi ridotti alle strategie per scovare prodotti “doc” al giusto prezzo, dalle istruzioni per leggere bene le etichette e riconoscere le qualità dei prodotti ai trucchi per risparmiare nella pulizia della casa.
Le 10 lezioni di risparmio del tutor della spesa
Con internet, dal confronto prezzi all’adozione dei maiali - Il web è la grande novità della spesa intelligente con oltre il 29% degli italiani, per un totale di 15 milioni di persone, che dichiara di fare ricerche sul web per confrontare prezzi o trovare punti vendita interessanti, secondo la Coldiretti. Sono nati siti dedicati alle offerte speciali, quelli dove comperare on line, ma anche veri motori di ricerca sul tema alimentare. Un esempio è rappresentato dal sito www.campagnamica.it, dove sono indicati gli appuntamenti con i mercati e le botteghe degli agricoltori di Campagna Amica, che riceve una media di cinquantamila visite la settimana. Tra le diverse opportunità c’è anche quella di diventare direttamente partner delle aziende agricole per assicurarsi forniture di prodotti alimentari genuini, freschi, di origine garantita con il miglior rapporto prezzo/qualità.
Come acquistare, dai gas al car pooling al pick your own - L’unione fa la forza. Sono 7 milioni gli italiani che secondo la Coldiretti nel 2012 hanno partecipato a gruppi di acquisto, i cosiddetti Gas formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose. A questi si aggiunge la possibilità di fare la spesa insieme dividendo il costo dei trasporti (car poooling) per raggiungere i punti piu’ convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermercati fino ai discount. Non manca chi offre la possibilità di raccogliere direttamente nell’azienda agricola frutta o verdura con il cosiddetto “pick your own”.
Dove fare la spesa per tagliare le intermediazioni - Il segreto per assicurarsi la qualità al giusto prezzo è quello di tagliare le intermediazioni acquistando nei mercati all’ingrosso nei momenti di apertura per il pubblico o recandosi direttamente nelle aziende, nelle botteghe o nei mercati degli agricoltori di campagna amica. Il prodotto così acquistato oltre ad essere più conveniente e genuino è anche piu’ fresco e in casa dura di più e si spreca di meno. In tanti consumatori già lo fanno e tra le motivazioni di acquisto spiccano la genuinità (63%) seguita dal gusto (39%) e dal risparmio (28%), secondo il sondaggio Coldiretti/Swg. In Italia sono oltre settemila i punti di vendita diretta che possono essere individuati sul sito di www.campagnamica.it.
Cosa acquistare, dal km zero al frutto di stagione - In Italia l’88% delle merci viaggia su strada ed è stato stimato che un pasto medio percorre più di 1900 chilometri su camion, nave e/o aeroplano prima di arrivare sulla tavola e spesso ci vogliono più calorie in termini energetici per portare gli alimenti al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali. All’impatto ambientale si aggiunge quello economico che fa lievitare i costi dei prodotti importati da lunghe distanze spesso fuori stagione come nel caso dell’uva cilena o delle ciliegie argentine. Acquistare prodotti locali e di stagione garantisce inoltre una maggiore genuinità e freschezza e aiuta anche a sviluppare l’economia locale in un difficile momento di crisi.
Estetista addio, arriva maquillage casalingo - E’ possibile non rinunciare alla cura del proprio corpo e al benessere anche in tempi di crisi. La campagna custodisce segreti antichi per la cura della bellezza che si basano sul recupero di prodotti naturali che consentono di ridurre gli sprechi e risparmiare denaro. Le antiche ricette hanno mille varianti e sono alla portata di tutti. Per esempio, per un’ottima maschera antirughe il consiglio è quello di lessare una patata e miscelarla ad un cucchiaio di yogurt da lasciar in posa sul viso per 20 minuti. Se lo scopo, invece, è quello di ridurre le occhiaie allora si può preparare una miscela speciale con un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di miele millefiori, un cucchiaio d’olio di oliva, un cucchiaio di latte fresco da lasciar agire 10 minuti e risciacquare con acqua tiepida alternata a fresca.
Pulisci la casa senza chimica con i detersivi fai da te - E’ possibile realizzare in casa, con semplici prodotti agricoli o piante aromatiche e officinali, dei detergenti che non contengono agenti chimici e che risultano ottimi alleati delle donne moderne nella pulizia dell’abitazione, secondo la Coldiretti. Contro il calcare, ad esempio, basta versare sui sanitari aceto bianco: agirà in due ore, poi occorrerà risciacquare. Per pulire l’ottone si può spalmare sull’oggetto yogurt scaduto, poi sciacquare con acqua tiepida e asciugare. Per pulire l’argento l’oggetto va immerso nell’acqua di cottura delle patate, lasciato in ammollo fino a quando l’acqua si raffredda, asciugato accuratamente con un panno morbido o pulito con latte cagliato (andato a male). Semplicissimo è anche realizzare un detersivo per lavastoviglie a base di alloro, ortica, limone e rosmarino, o un sapone da bucato a base di sambuco e carota, tutti completamente ecocompatibili tanto da poterli riutilizzare per innaffiare le piante. Per un efficace sgrassatore basta mettere in infusione le bucce di limone in alcool puro per almeno tre mesi come si fa per ottenere lo squisito limoncello. Una volta filtrato basta diluirlo con acqua e procedere alla pulizia delle superfici più ostili come il piano cottura della cucina.
Meglio i prodotti semplici o addirittura sfusi - I prodotti elaborati pronti per l’uso possono costare anche cinque volte quelli semplici da preparare in casa ma, soprattutto, maggiori sono le elaborazioni subite da un alimento e i passaggi, maggiori sono – secondo la Coldiretti - i rischi di minor qualità, come il recente scandalo della carne di cavallo spacciata per bovina ha dimostrato. Meglio ancora risparmiare anche sugli imballaggi se è comunque garantita la provenienza dell’alimento. Le confezioni incidono secondo la Coldiretti fino al 30% sul prezzo industriale di vendita degli alimenti e pesano sulle tasche degli italiani spesso piu’ del prodotto agricolo in esse contenuto. Meglio allora avvantaggiarsi dei distributori automatici che si stanno diffondendo nelle aziende agricole come quelli di latte fresco.
Diventa hobby farmer o artigiano del cibo - L’opportunità di creare un orto ormai è alla portata di tutti, non solo per chi dispone di spazi all’aria aperta, ma anche in piccoli spazi di terrazzi grazie all’offerta di piante di varietà adatte alla coltivazione in vaso. E non mancano le novità come gli orti verticali d’appartamento o quelli che si possono fare crescere addirittura sul tetto. Non solo dunque piante ornamentali, fiori, basilico, rosmarino e mentuccia, ma anche pomodori, zucchine e lattuga, disponibili nei vivai che rappresentano non solo una vera passione, ma anche un diversivo antistress e un modo per risparmiare e garantirsi prodotti freschi a portata di mano. Oltre a coltivare per risparmiare senza rinunciare alla qualità è possibile anche preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture. Una attività che coinvolge occasionalmente oltre 21 milioni di italiani secondo la Coldiretti e che, oltre ad essere divertente e salutare aiuta a risparmiare garantendosi la qualità degli ingredienti utilizzati.
Tagliare gli sprechi - Con circa il 25% dei prodotti alimentari acquistati che finisce nel bidone è possibile fare risparmi significativi tagliando gli sprechi nel momento di fare la spesa, ma anche recuperando con la cucina gli avanzi. Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia, sono una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi. In un momento di difficoltà economica sono in molti ad utilizzare la fantasia e il tempo libero per recuperare con gusto i cibi rimasti sulle tavole. Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
Riconoscere i prodotti dall’etichetta - Imparare a leggere le etichette di una bottiglia di extravergine, di una bistecca o un prosciutto è fondamentale per dare il giusto valore alle cose che si acquistano. Tutta la frutta e verdura in vendita deve indicare per legge la provenienza. Se è italiana è molto probabile che si tratti di un prodotto di stagione. Per acquistare un vero extravergine italiano bisogna verificare che sull’etichetta ci sia effettivamente scritto “100% italiano”, “da olive raccolte in Italia”, oppure che sia uno dei 40 oli a denominazione di origine “Dop” riconosciuti in Italia. E’ bene sapere, per esempio, che per legge la bistecca di bovino deve indicare dove l’animale è nato, è stato allevato, macellato e sezionato, mentre la stessa cosa non è prevista per la braciola di maiale o per l’agnello.

Focus - 100.000 italiani adottano mucche, orti e maiali
Sono oltre centomila gli italiani che con la crisi hanno deciso di diventare partner delle aziende agricole con l’adozione di piante o animali per salvare alberi secolari, recuperare razze in via di estinzione ed in generale sostenere l’agricoltura del territorio in un difficile momento di crisi ma anche per assicurarsi forniture di prodotti alimentari genuini, di origine garantita e con il miglior rapporto prezzo /qualità. E’ la Coldiretti a tracciare il primo bilancio delle “adozioni in campagna” in occasione di “Cibi d’Italia” promosso a Milano negli spazi del Castello Sforzesco da Campagna Amica ”.
Gli italiani - sottolinea la Coldiretti - hanno abbandonato le strutture tradizionali di vendita come dimostra il calo del commercio al dettaglio del 2,2% nel 2012 e cercano canali di alternativi, dall’acquisto a domicilio allo shopping su web fino alla spesa dal produttore. La vera novità - precisa la Coldiretti - è proprio un mix di tutto questo con l’adozione a distanza di piante e animali per aiutare le aziende agricole in questo difficile momento di crisi.. E’ evidente infatti - precisa la Coldiretti - il valore etico di una operazione che aiuta a salvare l’agricoltura del territorio e con essa l’ambiente, il paesaggio, le tradizioni e una cultura locale che si tramanda nei secoli. Le esperienze - spiega la Coldiretti - sono le piu’ diversificate con la possibilità di “adottare” piante di ulivo per assicurarsi dell’ottimo extravergine o mucche direttamente nelle stalle per ottenere formaggi freschissimi ma anche alberi da frutta o piccoli orti. L’elemento veramente distintivo è però il fatto che offrono tutte la possibilità di seguire direttamente o su web tutte le fasi del processo produttivo prima di arrivare al prodotto finale. Molte aziende agricole infatti consentono infatti di andare nei campi o nelle stalle per verificare nel tempo le condizioni mentre altre si sono attrezzate con strumenti multimediali per controllare direttamente da casa seduti davanti al proprio pc. Le modalità ed i costi possono variare e tengono conto del tipo di prodotto e di servizio che si richiede ed anche la stagionalità.
A Belvedere Ostrense (Ancona) dall’azienda Acino Verde - riferisce la Coldiretti - si può scegliere un ulivo tra le diverse varietà coltivate dall’azienda e dare all’albero un nome che richiami un messaggio di pace (www.acinoverde.it). Durante l’anno si riceveranno notizie e foto sulle varie fasi di sviluppo della pianta (potatura, fioritura, ecc.) fino al momento della raccolta e della molitura. Tutto quanto prodotto con le olive della pianta arriverà quindi direttamente a casa: olio extravergine d’oliva, ma anche prodotti cosmetici all’olio d’oliva e cioccolatini all’olio d’oliva. “Adotta un albero” è invece l’attività messa a punto da Corte Roeli, azienda agricola e agrituristica di Pegola di Malalbergo, in provincia di Bologna, che consente da qualsiasi parte del mondo di adottare un albero attraverso il sito internet www.corteroeli.com. Si offre l’adozione di piante da frutto che vanno dalle pere Igp dell’Emilia Romagna, alle albicocche di antiche varietà, come la Tyrintos o la Reale di Imola, alle mele, pesche, susine, cachi, ciliegie, fichi, fino a frutti dimenticati, come la corniola, il biricoccolo, il gelso bianco. Il “coltivatore adottivo” può scegliere il suo albero (che riporterà una targhetta con il suo nome) e al momento della maturazione riceverà 15 chilogrammi di frutta, trasportati da un corriere veloce, che assicura la consegna in Italia entro 24 ore. L’azienda agricola Cornalba - Locate Triulzi - Milano - continua la Coldiretti - offre la possibilità di vedere in diretta tutto il lavoro che viene svolto nelle proprie stalle attraverso una webcam fissa che, tramite collegamento internet, permette agli acquirenti dell’azienda una visione completa dell’interno della stalla, garantendo una trasparenza totale sulla vita delle mucche nella stalla. Non manca chi come l’azienda “Il Tralcio” di Reggio Emilia offre la possibilità di adottare un maiale (http://www.adottaunmaiale.it/) cresciuto allo stato semi brado e nutrito principalmente con la “zotta”: un mix bilanciato di farine vegetali impastate con siero di caseificio (il latte cagliato avanzato dopo la produzione del Parmigiano-Reggiano), con la garanzia che - conclude la Coldiretti - in nessun caso verranno utilizzati farmaci o integratori della crescita.

Focus - 21 milioni di italiani nei mercatini. Triplicati in 5 anni
Nel 2012 hanno fatto la spesa nei mercatini degli agricoltori 21 milioni di italiani, il triplo rispetto a cinque anni fa, prima dell’inizio della crisi. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis, diffusa in occasione di “Cibi d’Italia” di Campagna Amica al Castello Sforzesco di Milano, in riferimento all’indagine Unioncamere secondo la quale tra il 2009 e il 2012 le imprese del commercio al dettaglio ambulante iscritte ai registri delle Camere di commercio sono aumentate di 17.458 unità, più del 10%. Un vero e proprio boom trainato anche dalla crescita del 40% delle imprese agricole accreditate a Campagna Amica, che commercializzano ai consumatori nei mercati ambulanti e nei punti vendita organizzati nelle città e nelle campagne. Nei mercati degli agricoltori - precisa la Coldiretti - fanno regolarmente la spesa 7 milioni di italiani e altri 14 lo hanno fatto almeno una volta. Una opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono presenti quasi 7.000 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe (www.campagnamica.it). I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono nell’ordine secondo una indagine Coldiretti/Swg la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici. A fare la spesa direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori sono per il 68% donne con una presenza maschile molto piu’ elevata rispetto alla media, il livello di istruzione è medio alto per il 68% degli acquirenti. L’età è inferiore ai 54 anni nel 64% dei casi mentre lo status sociale ed economico è medio alto nell’82% dei casi, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. Un risultato che evidenzia come il risparmio sia solo una delle ragioni che spinge all’acquisto e che la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto.

Focus - 1,1 milioni di metri quadri di orti in città. Coldiretti: mai cosi tante aree verdi destinate a orti pubblici nei centri urbani
Mai così tante aree verdi sono state destinate ad orti pubblici nelle città dove si è raggiunto il record di 1,1 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale divisi in piccoli appezzamenti e adibiti alla coltivazione ad uso domestico, all’impianto di orti e al giardinaggio ricreativo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base del rapporto Istat sul Verde Urbano presentata in occasione di “Cibi d’Italia” di Campagna Amica al Castello Sforzesco di Milano dove si sono svolte vere lezioni pratiche per diventare “hobby farmer” con figure dedicate che opereranno progressivamente in tutta Italia dove si registra un vero boom con circa 21 milioni di italiani che stabilmente o occasionalmente coltivano l’orto o curano il giardino.
Le coltivazioni degli orti urbani non hanno scopo di lucro, sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare e, oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà, concorrono a preservare spesso aree verdi interstiziali tra le aree edificate per lo più incolte e destinate all’abbandono e al degrado. Secondo il censimento effettuato dall’Istat quasi la metà (38%) delle amministrazioni comunali dei capoluoghi di provincia - sottolinea la Coldiretti - ha previsto orti urbani tra le modalità di gestione delle aree del verde, con forti polarizzazioni regionali: il 72% delle città del Nord-ovest, poco meno del 60% e del 41% rispettivamente nel Nord-est e nel Centro (con concentrazioni geografiche in Emilia-Romagna e Toscana, ma ben rappresentati anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nel Lazio). Nel Mezzogiorno, infine, risultano presenti solo a Napoli, Andria, Barletta e Palermo. La crisi economica - rileva la Coldiretti - fa dunque ricordare i tempi di guerra quando nelle città italiane, europee e degli Stati Uniti si diffondevano gli orti per garantire approvvigionamenti alimentari. Sono famosi i “victory gardens” degli Stati Uniti e del Regno Unito dove nel 1945 venivano coltivati 1.5 milioni di allotments sopperendo al 10% della richiesta di cibo. Ma sono celebri anche gli orti di guerra italiani nati al centro delle grandi città per far sì che, nell’osservanza dell’imperativo del Duce, “non (ci fosse) un lembo di terreno incolto”. Sono negli annali della storia le immagini del foro Romano e di piazza Venezia trasformati in campi di grano e la mietitura svolta in piazza Castello, centro e cuore di Torino in ogni epoca.
Ora i tempi sono cambiati ed ai motivi economici si sommano quelli di volersi garantire cibo sano da offrire a se stessi e agli altri od anche la voglia di voler trascorrere piu’ tempo a contatto con la natura. Una tendenza che continua la Coldiretti - si accompagna anche da un diverso uso anche del verde privato con i giardini e i balconi delle abitazioni che sempre piu’ spesso lasciano spazio ad orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza. Con la crisi fare l’orto è diventato - sostiene la Coldiretti - una tendenza assai diffusa che ha raccolto molti appassionati che possono oggi scegliere tra le tante innovazioni presenti sul mercato anche a seconda dello spazio disponibile. Dall’orto portatile a quello verticale, dall’orto “riciclabile” a quello in terrazzo, da quello rialzato a quello didattico, ma anche l’orto urbano e le tecniche di “guerrilla gardening” che possono essere adottate da quanti non hanno spazi disponibili per piantare ortaggi e frutta nei terreni disponibili nei centri delle città.
Gli “hobby farmers” - spiega la Coldiretti - sono una fascia di popolazione composta da giovani e anziani, da esperti e nuovi appassionati, che coltivano piccoli appezzamenti famigliari, strisce di terra lungo ferrovie, parchi e campi di calcio, balconi e terrazzi arredati con vasi di diverse dimensioni o piccole aree con acqua e sgabuzzino per gli attrezzi messe a disposizioni dai comuni in cambio di affitti simbolici.
Nel caso di orto su un balcone di medie dimensioni si può ipotizzare un costo che oscilla fra i 40 e i 50 euro per 2 contenitori da 80 centimetri di lunghezza, con la giusta quantità di terra e 6 piantine orticole più diverse essenze aromatiche, dove la maggior parte del costo è rappresentato proprio dai vasi che certamente non si buttano via a fine stagione, ma possono essere riutilizzati per più anni. Le singole piantine orticole possono costare fra i 25 e i 30 centesimi per confezioni multiple. Il segreto del piccolo orto sul balcone - spiega Coldiretti - sta nell’ottimizzare gli spazi all’interno degli stessi vasi, alternando piante più alte come pomodorini, peperoni e melanzane, con alla base composizioni di prezzemolo, basilico ed erbette. L’ideale è attrezzare un lato del balcone con le orticole e l’altro con le aromatiche (come timo, salvia e menta).
Se invece si ha a disposizione un piccolo appezzamento di terreno, in appena 10 metri quadrati si possono coltivare: 4 piante di pomodori, 4 piante di melanzane, 2 piante di zucchine, 8 piante di insalata e 4 piante di peperoni per una produzione media di oltre 25 chili di verdura. Oltre a quello sul balcone o al tradizionale a terra, a causa degli spazi sempre più ristretti nelle città - conclude Coldiretti - stanno nascendo anche nuove tipologie di orti: da quelli a parete che si appendono all’esterno e nei quali trovano spazio fragoline, peperoncini, insalatine ed erbe aromatiche o quelli “pocket” costituiti da mini vasi in materiale riciclabile che possono essere sistemati senza problemi anche a bordo finestra sui davanzali più stretti.
Le diverse tipologie di orto
L’orto a porter ovvero l’orto da passeggio è forse quello più bizzarro ed è scelto da coloro i quali vogliono essere veramente alla moda. Si tratta - spiega la Coldiretti - di piccoli vasi o bicchieri meglio se in bioplastica con pianticelle da portare in giro e una volta a casa adagiare su un substrato più “comodo”.
L’orto verticale invece è da preferire quando lo spazio scarseggia. Una delle tante soluzioni può essere quella di creare dei pannelli di legno in varie dimensioni con un substrato fertile e tante tasche, che possono essere anche di stoffa, dentro alle quali piantare e coltivare verdure o fiori con radici poco profonde.
L’orto riciclato è l’ideale per coloro che non vogliono sprecare plastica o vetro. Basta inventare un piccolo vaso utilizzando vecchie bottiglie in plastica tagliate, tetrapak, scatole di alluminio, contenitori in polistirolo ecc per piantare simpatiche piantine da orto da far crescere rispettando l’ambiente.
L’orto in terrazzo è sicuramente il più diffuso in Italia. Anche in poco spazio in terrazzo un bel vaso può ospitare piante officinali, spezie e qualche piccolo ortaggio stando ben attenti all’esposizione solare e alla quantità di acqua da somministrare alle piante.
L’orto rialzato viene scelto - riferisce la Coldiretti - da chi non dispone di un giardino o un lembo di terra, ma ha ampio spazio in cemento da poter sfruttare oppure non è nelle condizioni di potersi chinare per lavorare la terra. Allora si utilizzando dei vasconi, meglio se in legno di cedro in cui poter piantare ortaggi, frutta e fiori.
Attraverso l’orto didattico, diffuso nelle scuole e nelle aziende agrituristiche di Campagna Amica - Terranostra aperte ai bambini, si apprendono la stagionalità, la cultura della campagna e i suoi valori storici, economici e sociali. I ragazzi capiscono l’importanza delle tradizioni contadine, lo stretto legame con la natura e l’importanza del rispetto dell’ambiente. In una società sempre più a rischio di cementificazione è molto importante dedicare attenzione alle “pratiche verdi” anche tra banchi e lavagne ed è bellissimo vedere i giardini delle scuole sottratti all’incuria, fiorire e diventare luogo di gioco e apprendimento per bambini e ragazzi.

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