Quando si dice che il mondo del vino e dell’agroalimentare hanno bisogno di certezze: dopo la querelle sulla validità del celeberrimo “articolo 62” sui termini di pagamento dei prodotti agricoli, in vigore secondo il Ministero delle Politiche Agricole, “superato” dalla normativa generale che aveva recepito la direttiva 7/2011 dell’Unione Europea su tutte le categorie merceologiche (manca ancora, per altro, un chiarimento formale definitivo), ora arriva un’altra storia di “pareri contrastanti”, tutta interna al dicastero guidato dal Ministro Nunzia De Girolamo (il n 6, dal 2008 ad oggi, ndr). Il tema, secondo quanto appreso da WineNews, è quello dei controlli sulla conformità delle etichette: per il Dipartimento delle Politiche Competitive della Qualità Agroalimentare, guidato da Giuseppe Serino, sui prodotti Dop e Igp (vino e non solo), ai Consorzi spetterebbe il compito di verificare che in etichetta siano riportate correttamente tutte le informazioni previste specificamente dal disciplinare di produzione (che è una “lex specialis”), mentre il controllo di tutto il resto (le indicazioni e i parametri previsti dalla legge generale) non sarebbe di loro competenza. Ed eventuali violazioni (e relative sanzioni) sarebbero, quindi, responsabilità del singolo produttore. Per il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e repressione Frodi, guidato da Laura La Torre, invece, ai Consorzi spetterebbe la verifica delle conformità delle etichette in toto, sia per le indicazioni previste dal disciplinare, che per quelle previste dalla normativa generale sull’etichettatura, perché, sarebbe sbagliato che un Consorzio desse il suo ok ad un’etichetta solo parzialmente corretta. E di conseguenza, in caso di “scoperta” di etichette di prodotti Dop e Igp irregolari, anche solo per la parte che non attiene direttamente al disciplinare, sarebbero sanzionabili anche i consorzi stessi, oltre che i produttori. Una situazione di incertezza che, ovviamente, preoccupa: “non possiamo operare nell’incertezza, soprattutto in un momento come questo - spiega a WineNews Giuseppe Liberatore, presidente di Aicig, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, e vicepresidente di Federdoc - dobbiamo sapere quali sono le regole certe da seguire”. Tutti in attesa, quindi, dell’ultima parola.
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