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Usa: nasce l’Awcc ... Cina: nel 2014 sorpasso di Australia e Cile ... Nz: a Marlborough terremoto ma lievi danni a cantine ... Compagnie aeree: è Emirates la migliore wine-list ... Thailandia: produrre vino è test per clima
di Andrea Gabbrielli

- Usa, nasce l’American Wine Consumer Coalition (Awcc)
E’ nata l’American Wine Consumer Coalition (Awcc), un’associazione creata con l’obiettivo di difendere i diritti dei consumatori di vino americani. L’idea è di sviluppare un gruppo di pressione in grado di far sentire il parere dei consumatori quando si tratta di discutere disegni di legge oppure di normative o regolamentazioni che riguardano il vino. Infatti, l’opinione dei consumatori viene abitualmente ignorata, al contrario di quella dei distributori, dei commercianti o anche degli stessi produttori di vino. In sostanza, i legittimi interessi dei consumatori non vengono mai presi in considerazione.
L’Awcc (www.wineconsumers.org) è un’organizzazione no profit che rappresenta le istanze a livello statale, federale, nelle commissioni consultive e in tutte le istituzioni in cui i consumatori non hanno mai avuto rappresentanza. L’Awcc, inoltre, fornisce ai propri membri facilitazioni per frequentare corsi sul vino, abbonarsi a riviste, acquistare accessori e partecipare ad eventi in tutti gli Usa. Il tema è particolarmente sentito tenendo conto di quanto il consumo di vino e di alcol sia legato ad una serie di leggi vecchie che risalgono al Proibizionismo e restringono il mercato con una grande mole di limitazioni, poco comprensibili secondo la cultura europea.
Basti pensare che ben 11 Stati americani vietano ai loro residenti di farsi spedire vino da aziende vinicole, con sede fuori dallo Stato; 36 Stati da rivenditori, con sede al di fuori dello Stato; 17 Stati di comprare vino nei negozi di alimentari; 4 Stati vietano ancora l’acquisto di vino la domenica, mentre 15 Stati vietano di portare una bottiglia da casa in un ristorante. Non a caso tra le rivendicazioni dell’Awcc ci sono le spedizioni dirette e di eliminare il Governo dal business della vendita di vino, lasciandolo al libero mercato.
“I legislatori, i commercianti ed i media non sono abituati a sentire i consumatori quando si discutono di questioni che riguardano l’accesso al vino”, ha dichiarato David White, presidente dell’Awcc. “E’ una cosa che deve cambiare. E’ semplicemente irresponsabile e ingiusto continuare ad ignorare i consumatori di vino e guardare solo agli interessi degli addetti al settore che da tempo si sono costruiti un sistema a loro favore”.

- Cina, nel 2014 previsto il sorpasso di Australia e Cile nella produzione di vino
Negli ultimi la Cina non si è accontentata di acquistare solo vino europeo ma ha anche incrementato la produzione nazionale tanto da entrare di diritto nella parte alta della classifica dei paesi produttori. Robert Beynat (Vinexpo), la fiera internazionale con un occhio sempre attento a ciò che succede in quell’area del mondo, ha recentemente dichiarato che “ci aspettiamo che entro il prossimo anno (2014) la Cina diventi il numero sei tra i paesi produttori di vino, davanti a Australia, Cile e altri paesi. Siamo molto felici che ciò accada. Perché più un paese produce e più beve vino il che significa più importazioni. E’ la stessa storia dell’America 50 anni fa”.
Fino a questo momento la produzione cinese è stato più che altro rivolta al consumo domestico anche se molte aziende sperano che un bicchiere di rosso cinese possa incuriosire o interessare anche i palati occidentali. Intanto, a Bordeaux, molti imprenditori cinesi hanno acquistato cantine e vigneti: tra questi Zhang Jinshan, il magnate proprietario dello Chateau du Grand Moueys, una storica azienda bordolese dell’Entre-Deux-Mers, che ora sta dotando anche di campo da golf e spa.
Dopo aver esposto per la prima volta il suo vino all’ultimo Vinexpo insieme alla sua produzione di alcolici cinesi, ha spiegato il suo piano strategico: “prima abbiamo acquistato lo chateau, ora creeremo una società commerciale per acquistare altri vini francesi da vendere in Cina e poi importeremo vino cinese per l’Europa”. Secondo le stime il numero dei potenziali consumatori di vino in Cina potrebbe essere compreso tra 200 e 250 milioni di persone. Il consumo pro capite, però, è ancora molto contenuto se confrontato con quello di altri paesi. Entro 2016, però si prevede che aumenterà del 40 %, diventando così il secondo mercato più redditizio dopo gli Stati Uniti

- Nuova Zelanda, a Marlborough forte scossa di terremoto ma lievi danni alle cantine
Una scossa di terremoto di magnitudo 6,5 ha colpito la regione vinicola di Marlborough, in Nuova Zelanda, il 21 luglio 2013. L’epicentro è stato registrato 12 miglia a est di Seddon, nella Awatere Valley. Philip Gregan, direttore generale della New Zealand Winegrowers, ha confermato che nelle aziende vinicole non si lamentano danni alle persone mentre le strutture hanno sofferto di più. Il sisma ha creato crepe nei muri e fatto crollare i serbatoi d’acciaio.
Kim Crawford di Loveblock ha perso una vasca con 40.000 litri di Sauvignon, mentre a Yealands Estate, a Seddon, sono stati danneggiati diversi contenitori oltre a qualche bottiglia accatastata e molto spavento per i dipendenti. D’altra parte, la cantina è stata costruita per resistere sino a magnitudo 8. Nei giorni successivi, si sono registrate scosse di assestamento che hanno provocato qualche danno tra gli scaffali dei supermercati. La Marlborough Civil Defence, la locale protezione civile, ha avvertito la popolazione che ci potrebbero essere altre scosse e hanno raccomandato di fare scorte di batterie, candele, pane e latte. L’area di Marlborough è fortemente sismica ed è nota per il grave e distruttivo terremoto del 16 ottobre 1848.

- Compagnie aeree, è di Emirates la migliore lista dei vini
La compagnia aerea di Dubai, Emirates è stato premiata come “Best Airline Food and Wine” dai lettori della rivista “The Frequent Business Traveler” (www.frequentbusinesstraveler.com), una pubblicazione online scritta per - e da - gli uomini d’affari frequent flyers. The Frequent Business Traveler GlobeRunner Awards si occupa in modo specifico di premiare le migliori tra le compagnie aeree, catene d’albergo, agenzie di noleggio, siti di viaggio ... La votazione è avvenuta online dal 9 gennaio al 15 marzo 2013. Hanno espresso voti più di 110.000 frequent business traveler lettori della rivista.
“Siamo impegnati a offrire ai nostri clienti la migliore cucina del mondo, con il meglio dei prodotti che siamo in grado di trovare. Crediamo che questi standard elevati consentono di fidelizzare i nostri clienti. Alimenti e bevande sono al centro” ha detto Robin Padgett, Divisional Vice President Catering Emirates, commentando il riconoscimento.
Per le linee “da e per” l’Europa di Emirates ecco un esempio di ciò che viene offerto a bordo. First Class (Champagne Cuvee Dom Perignon 2000, Corton Charlemagne Grand Cru 2005, Cesconi Olivar Vigneti delle Dolomiti 2006, Chateau Montrose 1996, Pomard Clos Des Ursulines Domaine du Pavillion 2002, Croft Vintage Port 1994, Château Filhot Sauternes 1998); Business Class (Champagne Taittinger Brut Reserve NV, Chablis Tour de Roy 2007 Domaine des Malandes, Arneis Pescaja 2007 Terre Alfieri, St Julien Sarget de Gruaud Larose 2000, Brunello di Montalcino Pian Delle Vigne 2003 Antinori, Quinta do Noval LBV 2002); Economy Class (Champagne Moet & Chandon Brut Imperial NV, Valdivieso Chardonnay Chile, Cecilia Faugeres Oak Aged). Il premio è stato consegnato in una cerimonia al Penn Club di New York City, a fine luglio.

- Thailandia, produrre vino è buon test per affrontare il cambiamento climatico
In una corrispondenza del sito www.decanter.com, Kathrin Puff, enologo da 6 anni della Siam Winery, pluridecorata azienda vinicola thailandese, ha sostenuto che produrre vino in una situazione estrema come quella tropicale è un’eccellente preparazione per affrontare il cambiamento climatico nel Vecchio Mondo. Mentre le regioni vinicole più famose sono situate tra il 30° e il 50° parallelo, la Siam Winery è al 13° e i suoi vigneti sono situati intorno alla capitale Bangkok, nel golfo di Thailandia. L’azienda, esponente di punta dei New Latitude Wines, è conosciuta perché al “Decanter World Wine Awards” e in altri concorsi internazionali, viene premiata per i suoi vini.
Quest’anno il Monsoon Valley Vendemmia Tardiva Chenin Blanc 2012 ha vinto il trofeo regionale mentre altri 4 hanno ottenuto la medaglia di bronzo. “Mentre il mondo è sull’orlo del cambiamento climatico, in Thailandia stiamo vivendo, ogni giorno, le condizioni che hanno appena iniziato ad accadere negli altri luoghi” ha dichiarato Puff alla rivista inglese. Si tratta di sfide come le malattie comuni nei climi caldi oppure le basse acidità e i pH elevati. Nei climi tropicali tutto diventa complicato, compreso il terroir “bisogna lavorare di più in cantina per bilanciare i problemi fuori”. Vista la difficile maturazione delle uve rosse bisogna curare attentamente la macerazione a freddo prima della fermentazione per evitare le tonalità vegetali al gusto. La viticoltura in Thailandia è molto giovane e la sperimentazione è necessaria.
“Ci sono un centinaio di varietà impiantate, compreso Aglianico, Prosecco, Semillon oltre ad altre assai particolari - racconta l’enologa - “stiamo appena cominciando a capire quali sono le varietà che funzionano meglio e dove”. Attualmente le varietà principali sono Colombard, Chenin Blanc, Moscato e Shiraz. La cantina produce anche vini spumanti da Colombard, Chenin e Viognier, uno spumante rosato da Shiraz e da unico vitigno Shiraz e Sangiovese. Siam Winery produce circa 350.000 bottiglie, di cui il 50% viene esportato. 100.000 bottiglie sono vendute nel Regno Unito al dettaglio ad un prezzo di 10 sterline a bottiglia. Il prossimo obiettivo dell’azienda è di portare la produzione a 500.000 bottiglie.

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