Il Canada è uno dei mercati più importanti per i produttori europei: il valore delle etichette che dal Vecchio Continente approdano nel Paese nordamericano, nel 2012, è stato di 986 milioni di euro. E ora, le cose, potrebbero nettamente migliorare, visto l’accordo politico di libero scambio sottoscritto da Ue e Canada. Lo sottolinea Comitato europeo delle aziende vinicole (Ceev), che rappresenta oltre il 90% delle esportazioni di vino dell’Ue.
Per il Ceev, l’accordo tra Ue e Canada, Paese in cui, sugli alcolici, vige il regime di monopolio di Stato, “offre prospettive positive per i vini dell’Unione, e per questo le imprese ne chiedono la rapida entrata in vigore”. Il presidente del Ceev, Jean-Marie Barillère, spiega: “abbiamo una lunga tradizione di commercio di vino con il Canada, e questo ambizioso accordo permetterà di sviluppare nuovamente le nostre esportazioni in un quadro chiaro, ben equilibrato ed equo”.
Tra gli elementi positivi dell’intesa politica, “c’è l’eliminazione delle tariffe residue sulle importazioni canadesi di vino; un’applicazione più equa delle reti di vendita al dettaglio; un funzionamento più trasparente e corretto dell’attività del “Liquor Board”; l’accesso al meccanismo di risoluzione delle controversie”.
L’auspicio, ora, é che si possano raggiungere risultati positivi simili di miglioramento delle relazioni commerciali anche con la Cina.
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