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IDENTITÀ, AUTENTICITÀ, DISTINTIVITÀ: LE PAROLE CHIAVE PER IL SUCCESSO DI UN VINO, OGGI PIÙ CHE MAI. A DIRLO GLI ESPERTI NELLA TAVOLA ROTONDA “L’IDENTITÀ COME FATTORE STRATEGICO DI COMPETITIVITÀ”, ANDATA IN SCENA NELLA CANTINA VENETA BERTANI

“Identità, autenticità, trasparenza: ecco i nuovi valori richiesti dal mercato ormai saturo di prodotti e di aggettivi per descriverli”. Lo ha detto Emilio Pedron, ad Tenimenti Angelini e Bertani, tra i più esperti manager del vino italiano nella tavola rotonda “L’identità come fattore strategico di competitività”, andata in scena nella sede storica dell’azienda Cav. G.B. Bertani a Grezzana (Verona) e che ha coinvolto esperti di sociologia, economia vitivinicola, agraria e comunicazione d’impresa tutti coinvolti nell’analisi di un fenomeno solo apparentemente statico.
Ecco che l’essere rimasti sempre uguali a se stessi e coerenti con il proprio territorio e la propria immagine (è sintomatico il caso dell’Amarone Bertani, che riporta esattamente lo stesso packaging dal 1958), pur facendo ricerca in vigna e nei metodi di produzione, diventa oggi un valore economicamente importante rispetto alle modifiche epocali dei consumatori, oggi molto più attenti alle storie e al comportamento del produttore, piuttosto che ai punteggi delle guide.
Valori strategici che distinguono un vino di lusso da un vino funzionale come sottolineato durante l’incontro da Eugenio Pomarici, professore associato presso il dipartimento di economia e politica agraria all’Università Federico II di Napoli. “Il cliente deve sapere cosa fa realmente l’azienda, compresi i processi di produzione, in modo tale da diventare co-creatori dei valori di trasparenza, identità e autenticità rappresentati dal vino di lusso - spiega il professore che elenca i 6 punti chiave che lo contraddistinguono - deve avere dietro di se un’azienda solida e con tradizione, una sua coerenza stilistica, un forte impegno da parte dell’azienda nel fare qualità ed eccellenza, un rapporto forte con il luogo di produzione e un metodo di vinificazione e affinamento rigoroso e soprattutto ben dichiarato, infine non deve essere figlio del marketing ma deve vivere perché fortemente voluto”.
Luigi Moio, professore di scienze e tecnologie agrarie dell’Università Federico II di Napoli “attacca” invece i disciplinari delle Doc italiane, che pur essendo nati per tutelare la tipicità, sono complici talvolta nel creare crisi d’identità, a differenza delle “Appellation” francesi che identificano, a suo dire, in modo più semplice un suolo e un microclima. “Bisogna produrre il vino in modo stabile per poterne identificare più facilmente la provenienza e poi comunicarlo attraverso il suolo, riconoscendo il territorio e l’azienda, solo così l’Italia può conquistare credibilità a livello internazionale”, spiega Moio.
“Avere un’identità è, quindi, avere coraggio - come sottolinea Maurizio di Robilant, esperto di comunicazione d’impresa - anche a scapito di perdere fatturato, solo così e’ possibile costruire un brand solido e un punto di riferimento nel mondo del vino”.

Focus - Il nuovo progetto di Pedron per Bertani - Tenimenti Angelini
Il 1 gennaio 2014 partirà ufficialmente il progetto dell’ad Bertani-Tenimenti Angelini Emilio Pedron, nato dall’esigenza di costruire un modello vitivinicolo nel segmento del vino di qualità dotato di caratteristiche innovative, valorizzando il patrimonio aziendale come generatore di valore aggiunto alle produzioni.
Il gruppo comprenderà la Bertani - Grezzana, la Tenuta Novare a Negrar (Verona), Puiatti a Romans d’Isonzo, Val di Suga a Montalcino, Tre Rose aMontepulciano, San Leonino a Castellina in Chianti, Azienda Agricola Marche. Al centro del progetto ci saranno tre elementi: la valorizzazione di una identità autentica garantendo riconoscibilità al brand, la trasparenza per garantire credibilità al consumatore e la valorizzazione delle risorse umane. Il gruppo sarà inoltre dotato di un centro di ricerca e comunicazione unificato, finalizzato allo sviluppo di una nuova cultura del vino e le cantine saranno caratterizzate da una struttura leggera, moderna e pragmatica che unirà funzionalità ed estetica.
Sarà dato spazio inoltre alla purezza varietale, sostenibilità ambientale, economica, sociale e, non ultimo, ci sarà la volontà di privilegiare le giovani risorse. Infine il modello aziendale sarà caratterizzato da una comunicazione moderna in linea con i nuovi linguaggi e mezzi.
Sara Valitutto

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